Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno <1988>   pagina <502>
immagine non disponibile

502
Libri e periodici
Gnocchi-Viani e il marxismo (come, del reato, il bakuninismo) parlano due linguaggi diversi. Il suo socialismo non coinciderà mai con una rigida visione classista (e unilaterale) delle lotte del proletariato, perché in esso si fondono, insieme alle istanze economiche proprie del socialismo marxista, anche i fermenti libertari di un certo socialismo anarchico, l'essenza idealistica, quasi mistica della dottrina mazziniana e le intuizioni delle proposte di rinnovamento economico-sociale, care a Saint-Simon, o a Proudhon, a Fourier o a Owen (p. 84). Ed è nel 1874 che Gnocchi-Viani formulerà la sua idea di socialismo del lavoro (da cui il bel titolo del libro) dalle colonne del Povero di Palermo, contrap­ponendolo a quello di Bakunin e a quello marxiano.
Solo nei tardi anni Novanta sarà interessato più da vicino alle questioni propria­mente politiche, ma il vero filo rosso che attraversa il pensiero e l'opera dello Gnocchi-Viani rifiuta le disquisizioni dottrinarie a favore di un impegno concreto, di un impegno, si potrebbe dire, di libertà sì, ma di libertà dai bisogni. Miseria, eccessive ore di lavoro, salario da fame, condizioni igienico-sanitarie pessime: è su tali questioni che va organizzato l'operaio, non su astratte dissertazioni di filosofìa della politica.
Ma, in sintesi, che cosa era .per il pensatore di Ostiglia il proletariato?: una classe in fieri, che potrà prendere corpo, ma potrà anche rimanere allo stato embrionale di massa amorfa, se non riuscirà a dare un ordine logico a queir "accozzo di idee" che serpeggia ancora confuso tra le sue fila e a crearsi una sua cultura e una scienza sua propria (pp. 153-154).
11 biennio 1891-92 è caratterizzato dal dibattito di Gnocchi-Viani con Turati, che vuole sottrarre al mantovano la leadership del movimento operaio lombardo. Un Turati che, nonostante oggi vada tanto di moda e sia assunto a maestro dal socialismo contemporaneo, mostra ancora ima volta di avere le idee poco chiare: Gnocchi-Viani non ha, come dice lui stesso, nessuna pretesa di direzione; preferiva la libertà dello sbandato a quella di capitano. Ed è lo stesso Turati che si opporrà, assieme alla Kuliscioff, al generoso progetto di Gnocchi-Viani di fondare una Università popolare per gli operai. Ancora nel 1909, oramai settantaduenne, Gnocchi-Viani insiste sul fatto che Educare, educare: ecco il grande segreto! , concetto cui non rinuncerà mai, rivolgendosi in particolare ai giovani socialisti, bandiere del pacifismo in un'Italia già percorsa da diversi anni da un crescente nazionalismo.
Per concludere questa scheda, che a causa dello spazio ristretto non ha potuto analizzare tutti i temi così brillantemente esposti da Giovanna Angelini, va detto, con Arturo Colombo autore della Presentazione, che si avverte [...] il legame, sottile ma tenace, fra il socialismo del lavoro di Gnocchi-Viani e il socialismo liberale di Carlo Rosselli.. (p. 12).
Il volume contiene una appendice di cinque scritti inediti di Osvaldo Gnocchi-Viani.
FRANCESCO GHIDETTI
La trasformazione politica nell'Europa liberale. 1870-1890, a cura di PAOLO POMBENI (.Problemi e prospettive. Serie di storia); Bologna, Il Mulino, 1986, in 8 pp. 315. L. 25.000.
Questo importante volume comprende gli interventi svolti al convegno internazionale su I/Europa nella lotta per la democrazia sociale. 1870-1890, tenuto a Bologna dal 7 al 9 aprile 1983 per commemorare il centenario dell'allargamento del suffragio nello Stato italiano.
Il coordinatore della pubblicazione, Paolo Pombeni, ricorda nella premessa il notevole ritorno agli studi di storia politica sul secondo Ottocento nelle storiografie di molti paesi europei. In Italia, però, esso è ancora quantitativamente contenuto e, spesso, privo di chiare problematiche di partenza. I maggiori approfondimenti si incentrano, infatti, sul decennio 1860-1870. La raccolta di saggi qui presentata vuole costituire una base di discussione per