Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
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Libri e periodici
dei fedeli laici nella sfera pubblica, nella partecipazione alle istituzioni politiche e sociali come nella vita quotidiana, per impregnare evangelicamente le strutture e le attività secolari . In questa visione per un impegno aperto e per uno scambio continuo con gli altri, la Chiesa sintetizza la presenza dei laici nel mondo alle soglie del Duemila.
Partendo da queste basi diviene concreto il confronto con l'analisi fatta nella introduzione del volume sui cristiani nella politica da parte di Francesco Traniello. A giudizio del direttore della sempre interessante collana di studi e ricerche del centro studi torinese Carlo Trabucco , i movimenti cattolici nazionali hanno approdato sul terreno degli ordinamenti politici moderni con due tappe distinte, il riconoscimento della dimensione storica delle formazioni sociali e dei sistemi politici e la distinzione fra le finalità della politica e i fini religiosi .
Si è avuta, quindi, una sempre più estesa desacralizzazione della politica, di cui la Chiesa è cosciente e che rende rileva giustamente Traniello vivo l'interrogativo sul futuro dei partiti di matrice cristiana nelle società dell'Occidente europeo, in cui la secolarizzazione sembra rapidamente trasferirsi dalle regole della convivenza civile alla sfera della morale personale e della coscienza privata .
All'arco cronologico della nostra rivista sì riferiscono anche i due contributi di Alessandro Zussini e di Giorgio Vecchio e quelli, che offrono la possibilità di una comparazione internazionale, di Winfried Becker e di Jean-Marie Mayeur. Sia il primo (/ programmi della prima Democrazia cristiana e il Programma di Torino (1899)) quanto il secondo (Il programma del Partito Popolare Italiano) mostrano il cammino percorso dai movimenti cattolici, partiti da un modello di società antitetico a quello della società moderna e impegnati in un lento, difficile processo di adeguamento, che ha lasciato e lascia ancora angoli oscuri ed equilibri assai precari.
I saggi, poi, dello studioso tedesco (/ programmi dei movimenti cattolici democratici tedeschi del '900) e di quello transalpino (Les programmes des mouvements politiques d'inspiration démocrate chrétienne en France au XX siede) consentono di delineare nelle ambientazioni nazionali, le fisionomie politiche locali, che nel caso francese ha finito con il perdersi in una radicale metamorfosi costituzionale.
VINCENZO G. PACIFICI
Saggi di economia aziendale per Lino Azzini (Università degli studi di Parma, Facoltà di Economia e Commercio. Collana di studi e ricerche); Milano, Giuffrè, 1987, in 8, pp. 944. L. 60.000.
11 15 febbraio 1884 veniva approvato il testo completo della legge che regolava la materia dei bilanci e, in genere, le norme sull'amministrazione e sulla contabilità dello Stato. Frutto di una travagliata e lunga elaborazione (il testo originario risale alla legge piemontese del 23 marzo 1853, cui fece seguito la legge 22 aprile 1869), il testo venne ripetutamente modificato nel corso degli anni successivi, sino a giungere alla legge 5 agosto 1978 n. 468, la quale può essere considerata il punto di arrivo della legislazione Italiana in materia di conti pubblici. Tuttavia, nonostante le profonde variazioni apportate al testo della legge 15 febbraio 1884, si può affermare che i princìpi fondamentali in esso contenuti sono ancora oggi validi, come ha illustrato Arnaldo Marcantonio nel suo breve e lucido saggio, il solo che nel volume si occupi dell'età del Risorgimento: II bilancio di previsione dell'azienda dello Stalo italiano alla metà degli anni ottanta {nel primo centenario della legge 15 febbraio 1884), pp, 475-506. Nel saggio viene sinteticamente descritta l'evoluzione dell'Azienda dello Stato italiano, la quale si è trasformata lentamente nel corso degli anni da tipica azienda di consumo pubblico, volta al soddisfacimento dei bisogni pubblici collettivi, ad azienda "composta", nella quale convivono, in vario rapporto, attività di consumo pubblico e di produzione, fermo restando il suo ultimo fine di consumo pubblico (p. 477).
VINCENZO FANNINI