Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D' ; MOTI 1821
anno
<
1921
>
pagina
<
225
>
MASSIMO D'AZEGLIO. Le prime aspirazioni e i moti del '21 (1816-21).
L'Azeglio era stato, per la prima volta, a Eoma, verso la fine del '14, come attaché del padre. Le venerande reliquie della città eterna, visitate in compagnia d'un esperto archeologo, non produssero allora nel suo cervèllo nessuna forte impressione , né egli vi era andato con l'anima paganeggiante di Goethe o con l'anima cristianamente romantica di Chateaubriand, che dieci anni prima, meditando sulle sacre rovine di Eoma, non si era poi mostrato quel disprezza-tore della storia che vorrebbe parere: je nargue VMstoire,
L'Azeglio sapeva sì l'antico complesso di queste istorie . e l'antico personale di quel gran dramma , ma come non aveva sentito nessun trasporto per le lingue classiche, ohe reputava un impaccio, così non sentiva il lascino della.grandezza passata; e nella grandezza delle nazioni e degli uomini, da Boma a Napoleone, si veniva formando un' opinione tutta sua. Più attraente gli 'parve Boma sotto l'aspetto artistico, musei, gallerie, chiese, dietro la guida d'un giovane pittore mattacchione quanto lui, che gli fece conoscere anche i misteri della Boma vivente. B più ancora lo colpì la maggiore e più durevole grandezza della vuota e insalubre campagna romana, amore, poesia, disperazione degli artisti ; e sentendosi accendere una vampa interna, cominciò a prender pratica di tavolozza e colori, mentre faceva la conoscenza delle celebrità artistiche, Canova,
Tharwaldsen, Ohauvin, ecc.
Era quindi naturale ohe dopo la ferma risoluzione di darsi all'arte gli venisse la smania di tornare a Boma, ove si trasferì subito nel 16. Ma non era soddisfatto : aveva voglie, ambizioni, incontentabilità fantastiche, che sfogava in vani e svariati tentativi di poemi