Rassegna storica del Risorgimento
PIEMONTE RIFORME CARCERARIE 1835-1857; VEGEZZI-RUSCALLA GIOVENA
anno
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1989
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pagina
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21
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IL CONTRIBUTO DI GIOVENALE VEGEZZI-RUSCALLA ALLA DISCUSSIONE SULLA RIFORMA CARCERARIA
IN PIEMONTE (1835-1857)
Un valido contributo allo studio della situazione carceraria nell'Italia degli anni compresi tra l'inizio della Restaurazione e l'unificazione è stato recentemente fornito da una giovane ricercatrice milanese, Anna Capelli, che con un volume intitolato La buona compagnia. Utopia e realtà carceraria nell'Italia del Risorgimento,1) ha svolto una approfondita indagine a tappeto sulle istituzioni penitenziarie degli Stati italiani preunitari e sul vivace dibattito teorico che accompagnò, in Italia come nel resto d'Europa, l'attuazione delle riforme carcerarie. Non erano certo mancati, sinora, apprezzabili lavori sull'argomento, ma si era per lo più trattato di ricerche volutamente limitate allo studio di singoli istituti penitenziari o ad un preciso e circostanziato contesto geografico (da ricordare, per quel che concerne il Regno di Sardegna, l'ottimo saggio di Paola Casana Testore, Le riforme carcerarie in Piemonte all'epoca di Carlo Alberto2* e, per il Ducato di Parma, in questa stessa Rassegna, lo studio di Bianca Montale, Ordinamenti e strutture degli Stati preunitari. Il sistema carcerario nel Ducato di Parma. Con il suo lavoro la Capelli traccia finalmente un quadro complessivo ed organico della situazione delle istituzioni carcerarie dell'Italia preunitaria, ponendo opportunamente a confronto le legislazioni e gli edifici di detenzione dei singoli Stati, inserendo con competenza il tutto nel contesto generale europeo, non tralasciando, infine, di tracciare una breve ma accurata disamina sulle origini settecentesche della scienza penitenziaria.
Profondamente diverso l'intento della presente ricerca, che, sebbene sviluppata indipendentemente e contemporaneamente a quella della Capelli, non può ora assolutamente prescindere, per lo studio della situazione carceraria dello Stato sabaudo e per le preziose indicazioni di carattere generale, dalla pubblicazione della ricercatrice milanese. L'elaborazione e l'attuazione della riforma carceraria nel Regno di Sardegna sono qui esaminate attraverso la ricostruzione della carriera e della produzione pubblicistica di uno dei suoi protagonisti, Giovenale Vegezzi-Ruscalla, alacre funzionario statale che svolse un proficuo lavoro di propaganda a sostegno della nuova legislazione penitenziaria negli anni compresi tra il 1835 ed il 1857. Si tratta quindi solo di un capitolo, non certo marginale, di quella lunga e spesso travagliata storia della riforma carceraria piemontese già studiata dalla Casana Testore e dalla
i) Milano, Franco Angeli, 1988.
2) in Armali della Fondazione Luigi Einaudi, Torino, 1980, voi. XIV, pp. 281-329.