Rassegna storica del Risorgimento
PIEMONTE RIFORME CARCERARIE 1835-1857; VEGEZZI-RUSCALLA GIOVENA
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1989
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Vegezzi-Ruscalla e le riforme carcerarie 29
quello per lui ben più importante umano. Riferendosi al primo, egli affermava che, data la posizione isolata della Generala, lontana dalle principali vie commerciali, non risultava conveniente introdurvi un'industria manifatturiera; del resto, essendo le industrie soggette spesso a fallimento, non era il caso di correre il rischio di dover rinnovare da un momento all'altro i macchinari, cercare nuovi appaltatori, cambiare tipo di tirocinio ai ragazzi.31) Ma ciò che secondo lui sconsigliava maggiormente la costituzióne di un laboratorio industriale all'interno del correzionale era il fatto che il giovane, una volta uscito, per sfruttare al meglio il mestiere al quale era stato preparato, avrebbe dovuto necessariamente dirigersi verso le città, al cui interno o negli immediati dintorni si trovavano la maggior parte delle manifatture, e dove difficilmente avrebbe potuto mantenere quel regime di vita onesto cui era stato educato durante la sua permanenza nel carcere.32) Interessante questa preoccupazione nei confronti del mercato del lavoro che, come rilevava acutamente Vegezzi, era già quasi del tutto saturo nel settore manifatturiero, anche a causa dell'orientamento univoco degli asili per poveri e delle altre istituzioni filantropiche che si occupavano della carità pubblica, le quali tutte indirizzavano verso le industrie le persone da loro soccorse ed istruite.33) Poiché all'edificio della Generala era annesso un vasto recinto comprendente un discreto appezzamento di terreno fertile, provvisto di fonti d'acqua perenni, il torinese suggeriva la costituzione di un penitenziario agricolo, allo scopo di formare al lavoro agreste quelle leve di cui il paese aveva allora bisogno; inoltre, egli riteneva fermamente che
... veramente non può concepirsi altro sistema che meglio giovi a mantenere anzi ad accrescere la vigoria di salute nei carcerati che i lavori dei campi; ed ove siano a questi indirizzati con buoni studi pratici e teorici è da credersi che al loro rilascio troveranno meno difficilmente chi loro fornisca lavoro.34)
Il vantaggio, secondo lui, sarebbe stato doppio, in quanto il penitenziario avrebbe potuto fungere anche da scuola d'agricoltura, sperimentando al suo interno quei miglioramenti alla coltivazione di cui lo Stato sabaudo necessitava:
per tentare quegli esperimenti che ai privati non si addicono e che pure devonsi fare per accrescere o la natura o la quantità del prodotti del suolo: esperimenti che tanto in un modo che nell'altro furono talvolta fecondi di risultamenti importantissimi,35)
39 G. VEGEZZI, Cenni intorno al correzionale dei giovani, cit, p. 570.
32) Ibidem.
33) Ivi, p. 571; L. MARUCCO, La Generala* o Penitenziario dei giovani discoli di Torino, 1840-1877. Alcune relazioni mediche sui giovani reclusi, in AA. W., Città e controllo sociale in Italia tra XVIII e XIX secolo (Atti del Convegno, Urbino 25-27 ottobre 1979), Milano, 1982, pp. 501-575; A. CAPELLI, La buona compagnia, cit., p. 166.
34) G. VEGEZZI, Cenni intorno al correzionale del giovani, cit., p. 573.
35) Ivi, p. 575.