Rassegna storica del Risorgimento
PIEMONTE RIFORME CARCERARIE 1835-1857; VEGEZZI-RUSCALLA GIOVENA
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1989
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Vincenzo Vannini
Passando infine all'esame dell'edificio, Vegezzi, ricordando che con le Regie patenti del 9 febbraio 1830 era stato introdotto il sistema della segregazione notturna e della associazione diurna silenziosa, non mancava di sottolineare come la scelta risultasse felice per la situazione dello Stato,
giacché allo stato attuale dell'industria in Piemonte colla non diffusa istruzione elementare nelle basse classi, coi riti e coi precetti del culto cattolico, ponderate le peripezie a corrersi dai liberati, e la mira di riformare i reclusi, la segregazione continua, cioè il sistema di Pensilvania non poteva adottarsi fr.36)
Iniziati nel 1839, i lavori di ristrutturazione del complesso si protas-sero ben oltre il 1841, anno previsto per la loro ultimazione, ragion per cui la Generala (il cui progetto aveva posto il governo sardo veramente all'avanguardia in questo campo rispetto al resto d'Europa) potè essere attivata soltanto agli inizi del 1845.
Del 1842 è la già menzionata recensione di Vegezzi allo scritto di Petittì di Roreto Esame della polemica insorta sulla riforma delle carceri, considerata nelle ultime produzioni delle opposte scuole e riflessi relativi che può essere considerato una vera e propria appendice al Trattato del 1840 j nel quale Petittì giudicava le opere del fiorentino Torregiani e di Charles Lucas, ispettore generale delle carceri francesi, illustrando infine la storia dei progressi della riforma sia in Italia che all'estero.38) Nel suo articolo Vegezzi ribadiva le critiche alla regola pensilvanica, soffermando la sua analisi su due punti principali: il clima dell'Italia, che rendeva particolarmente dolorosa la segregazione continua ad uomini abituati a trascorrere all'aperto la maggior parte della loro esistenza, ed il problema della rigenerazione morale dei detenuti, che doveva essere posta come lo stesso Petitti sosteneva al primo posto tra gli scopi fondamentali degli istituti di pena, rigenerazione che, a suo avviso, non poteva prescindere dall'istruzione religiosa e dalla pratica della preghiera collettiva.3?)
Qualche anno dopo, per la precisione il 28 agosto 1848, giungeva, sia pure con molto ritardo e solo dopo la minaccia di dimissioni da parte di Vegezzi-Ruscalla, la nomina ad ispettore delle carceri,40) una promozione indubbiamente meritata, ma dovuta anche a detta dello stesso Vegezzi ad alcuni strani accomodamenti all'interno della segreteria di Stato.41)
36) Ivi, p. 578.
3Q P. CASANA TESTORE, Le riforme carcerarie in Piemonte, cit., p. 305; A. LONNI, It penitenziario industriale-agricolo della Generala , in Bollettino storico-bibliografico subalpino, a. LXXXII (1984), Torino, p. 391.
38) P. CASANA TESTURE, Le riforme carcerarie in Piemonte, cit., p. 322.
*0 G. VEGEZZI-RUSCALLA, Esame della polemica, cit., p. 198.
*8 A.S. Torino per le Sezioni Riunite, Reg. Pera. n 124, ce. 225.
41) Cfr. la lettera di Vegezzi-Ruscalla a Giovanni Spano n 2221 (ott. 1848), Biblioteca Universitaria di Cagliari, Autografi 48.