Rassegna storica del Risorgimento

PIEMONTE RIFORME CARCERARIE 1835-1857; VEGEZZI-RUSCALLA GIOVENA
anno <1989>   pagina <32>
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32 Vincenzo Fannini
visto nel 1840, non si limitò a questo episodio; alcuni giorni dopo la consegna del suo rapporto, infatti, il torinese tempestava il segretario di Stato degli Interni e quello per gli affari Esteri, di richieste di opuscoli, manoscritti e rendiconti di numerose istituzioni agrarie esistenti in Euro­pa (ed in particolar modo in Francia), dicendosi
desideroso di riunire tutti gli elementi che possono mettermi in grado di rassegnare al
Ministero un ben meditato progetto di una casa di educazione coatta e di insegnamento
orticolo-agrario per la Generala la cui direzione ed impresa fu rinunciata dal canonico Fissiaux... .47)
Da tutto questo lavoro sortì un duplice effetto: in primo luogo la pubblicazione, nel 1850, di un breve saggio, Delle istituzioni agrarie pei giovani delinquenti, i discoli, gli esposti, gli abbandonati ed i vagabondi e dell 'insegnamento delle classi rurali,4 con cui lanciava un grido d'allarme sui pericoli di una grave crisi sociale (evidentemente il ricordo del '48 parigino era ancora molto vivo), causata anche, a suo modo di vedere, dalla miopia dei governi, che, centralizzando eccessivamente le ammini­strazioni ed accordando una preferenza indiscussa alle città ed alle indu­strie, avevano causato un pericoloso spopolamento delle campagne, con conseguente disastroso abbandono a se stessa dell'agricoltura.49) Secondo effetto di quello scrupoloso lavoro di raccolta e di studio del materiale ri­guardante le istituzioni agrarie, fu il conferimento dell'incarico tempo­raneo di direttore del carcere correzionale della Generala, allo scopo di convertirlo in un istituto di detenzione destinato esclusivamente all'agri­coltura ed orticoltura.50)
Già in precedenza, il 21 gennaio 1850, Vegezzi aveva ufficialmente otte­nuto la promozione ad Ispettore generale dei penitenziari e delle carceri centrali dipendenti dal ministero degli Interni, con stipendio annuo di cin­quemila lire,51) incarico che prevedeva, tra gli altri, anche il compito
di compilare in ogni anno una statistica dei personale de' detenuti in tutti gli stabilimenti suddetti, accompagnata da quelle considerazioni sociali, fisiche ed economiche derivanti dai risultati statistici, e da proposta di quei miglioramenti o riforme materali o disciplinari che le esperienze del governo carcerario, l'esempio delle altre nazioni ed i progressi della scienza delle carceri, consiglieranno come opportune.52)
Un incarico, dunque, non solo di prestigio, ma anche di grande re­sponsabilità, il cui ottenimento, però, aveva lasciato Vegezzi-Ruscalla
47) Jvi, lettera del 9 settembre 1849; si vedano anche le lettere del 19 e 22 novembre dello stesso anno.
) Torino, 1850.
49) Ivi, pp. 3-4. Il saggio si conclude con una frase di St. Just: Il ne peut esister de peuple vertueux et libre qu'un peuple d'agricolteurs , p. 12.
so) La Croce di Savoia, n 26, Torino, 24 luglio 1850, p. 106; A. Lorna, II peniten­ziario industriale-agricolo della Generala , cit., p. 424.
si) A.S. Torino per le Sezioni Riunite, Reg. Pers. n8 132, e. 100.
52) M. BELTHANI SCALIA, Sul governo e sulla riforma delle carceri in Italia, cit., p. 426.