Rassegna storica del Risorgimento

PIEMONTE RIFORME CARCERARIE 1835-1857; VEGEZZI-RUSCALLA GIOVENA
anno <1989>   pagina <34>
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Vincenzo Fannini
nese ricordava come fosse allora come adesso di primaria impor­tanza ed urgenza la creazione di un apposito correzionale per i giovani delinquenti, i quali erano sovente abbandonati nell'ozio più assoluto, senza che venisse loro impartito alcun tipo di insegnamento, o, peggio ancora, come fossero spesso rinchiusi assieme ai detenuti adulti nelle carceri co­muni, a volte nell'edificio dell'Ergastolo.58) Esisteva già ed era parzialmente gestita da privati, una colonia agricola, quella di Moncucco, la quale, però, non era sufficiente a soddisfare la richiesta purtroppo sempre cre­scente di posti; essa andava pertanto sovvenzionata ed incoraggiata, ma non rilevata da parte dello Stato.59) L'unica soluzione era quella della ristrutturazione dell'Eremo di Lanzo, il quale, secondo Vegezzi, possedeva tutte le caratteristiche per fungere nella maniera migliore da scuola ru­rale: aveva un vasto podere, forse non eccessivamente fertile ma certa­mente non sterile, sicuramente adatto alla coltura del frumento; l'edifi­cio principale, sebbene fosse da ristrutturare, era capiente; l'aria salubre, essendo l'Eremo sito a metà collina; l'acqua ottima ed abbondante: la distanza dalla città (oltre venti chilometri) era tale da scoraggiare even­tuali propositi di fuga; le industrie ed i commerci dei dintorni adatti a favorire scambi proficui; ottimi i collegamenti stradali; era dotato di un ospedale e di una mensa; alcuni edifìci (nel numero complessivo di do­dici) erano distaccati, e ciò avrebbe potuto permettere un'eventuale appli­cazione del separate system; vi era la possibilità di costruire alcune pic­cole manifatture e, infine, la differenza del tipo di coltura non avrebbe posto affatto la scuola in concorrenza con la colonia di Moncucco, ma ne avrebbe al contrario favorito gli scambi. Insomma, tutto sembrava rispondere alle esigenze delle più. avanzate teorie sul recupero dei giovani traviati. Vegezzi-Ruscalla poneva, però, alcune imprescindibili condizioni: il personale, sia quello di custodia che quello insegnante, avrebbe dovuto essere pienamente all'altezza dell'incarico; la direzione ben retribuita; l'istituto avrebbe dovuto fungere più da scuola che da reclusorio, es­sendo l'educazione professionale l'obiettivo principale di questo tipo di strutture, per cui severità, sì, ma soltanto quando essa si rivelava strettamente indispensabile, senza forme di bigottismo. Inoltre, l'acquisto dell'intero comprensorio offriva due indubbi vantaggi al ministero: la convenienza economica e la possibilità dello stanziamento di una cifra relativamente contenuta per la ristrutturazione. Sull'esempio tedesco, da scuole di questo tipo sarebbero dovute uscire le guardie forestali, di cui anche il Regno di Sardegna aveva, tanto ed immediato bisogno, come dimostrava l'incauto e pesante disboscamento delle montagne. Per non parlare degli immensi risultati che sarebbero dovuti sortire, dal punto di vista della rigenerazione morale, da un tipo di scuola agraria così intelligentemente concepita.60)
La competenza in materia di agricoltura derivava al Ruscalla da un altro importante incarico ricoperto per qualche tempo, alcuni anni prima,
58) G. VEGEZZI-RUSCALLA, Della convenienza di erigere nell'Eremo di Lanzo, cit., p. 5. 0 Ivi, pp. 6-9. W Ivi, pp. 11-12.