Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D' ; MOTI 1821
anno <1921>   pagina <227>
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MASBIMO D'AZEGUO
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fi valore ideale del Primato giobertiano, il quale piti che un'utopia gli pareva un'ironia al cospetto della nostra inferiorità : Beato Gio­berti che se la godeva scoprendo negl'Italiani Primato! (1).
Difetto poi a ventanni, a contatto con la dura realtà e col freddo contegno degli stranieri indifferenti e prepotenti (2), l'Azeglio intravide a Eoma gli albori della nascente coscienza nazionale e della propria coscienza politica. Il giovanotto che a miss Knigth, la quale gli parlava di patria, risponde col fiele nel cuore: L'hanno forse gl'Italiani ? ; e che durante la visita dell'Imperatore d'Austria se ne sta dispettoso a Castel Gandolfo, deciso per non vederlo di cacciarsi nel folto della macchia della l'aiolà (3), e qualche anno dopo, nel '20, dovette subire un'udienza del Duca di Modena, direttore di polizia coronata , mostra già i sintomi della nuova età. La vecchia gene­razione, stanca e straziata da tante guerre, voleva vivere in pace, pur di respirare; portavo invece in me i prognostici della genera­zione nuova e delle opere sue. Altro che stare a sedere ! (4).
Non era un cospiratore in quell'età delle facili cospirazioni, e all'implacabile nemico di tutte le sette toccò allora, nel '20, l'in­grata sorpresa di sapere il proprio nome scritto nel libro nero della polizia e di essere invitato poi nell'Ufficio del Governatore di Eoma a sentirsi far le scuse per la prepotenza dell'Austria e del Duca di Modena! (5). E forse non seppe mai o non seppe bene che il suo
(1) Itkordi, cap. XIV.
(2) Allo spirito antistraniero o onti-inglese che informa la letteratura satirica romana di quel tempo aderì anche l'Azeglio. Ofr. Msordi> cap. XIV.
(3) Z6.
(4) Ib. I
(5) L'aneddoto è ricordato dall'A. nei Ricordi, nei Oasi di Romagna e nello scritto La polUiqite e l* drolt ohréiim in Soritli volititi e lett, Barbera, II, pag. 367.