Rassegna storica del Risorgimento

BAKUNIN MICHAIL ALEKSANDROVIC; MASSONERIA ITALIA 1864-1869
anno <1989>   pagina <41>
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MICHELE BAKUNIN E LA MASSONERIA ITALIANA
Nella notte fra il 10 e 1*11 gennaio 1864 Michail Bakounine varcava per la prima volta la frontiera italiana. In quel momento le sue idee circolavano nel nostro Paese in ambiti piuttosto ristretti e in più di un caso si trattava di conoscenze superficiali. Viste da lontano, queste idee potevano essere apprezzate da un maggior numero di persone rispetto a quelle che, in seguito, le avrebbero effettivamente condivise, quando i contenuti furono approfonditi e se ne potè meglio intuire l'evoluzione.
Per molti uomini che erano usciti dall'era risorgimentale attraverso le cospirazioni e l'esilio fu tuttavia spontaneo accogliere con entusiasmo questo strano individuo, dalla lunga ed irsuta capigliatura ed alquanto appesantito dagli anni. Egli era soprattutto preceduto dagli echi della clamorosa fuga dalla Siberia che avevano dato al personaggio dimen­sione europea e che erano giustamente recepiti da coloro che avevano vissuto esperienze analoghe.
Nei volumi e nei saggi sull'anarchico è stato fatto più di un riferi­mento alla sua appartenenza alla Massoneria, in particolare quando si sono voluti analizzare i risvolti del suo soggiorno nella nostra penisola. In queste pubblicazioni è mancata spesso una sufficiente conoscenza del complesso ed intricato tessuto massonico dell'epoca e dei suoi aspetti istituzionali. Inoltre in alcuni casi il valore dell'esperienza iniziatica del rivoluzionario è stato sopravvalutato, in altri quasi negletto. Carr, che in altre parti del suo lavoro ha avuto felici spunti, ha interpretato la residenza di Bakunin a Firenze in chiave eminentemente libero-muratoria, trascurando aspetti altrettanto interessanti della sua variegata attività nella capitale toscana.1) Ma l'autore cita solo due fratelli, l'ungherese Francesco Pulsky e Giuseppe Dolfi. Per quest'ultimo inventa addirittura, e non è un vezzo inconsueto, una nuova carica, quella di Gran Maestro di Loggia, il che dimostra la scarsa familiarità con la materia. Aldo Ro­mano glissa l'argomento, facendone solo rapidi cenni ed assumendo un atteggiamento opposto.2) La ricostruzione di Masini,3) più articolata, seb-
D E. CARR, Bakunin, Milano, Mondadori, 1977.
2) A. ROMANO, Storia del Movimento Socialista in Italia, 1861-1871, Bari, Laterza, 1966, I, p. 149.
3) P.C. MAS INI. Storia degli anarchici italiani da Bakunin a Malatesta, Milano, Rizzoli, 1969. L'inserimento di Bakunin nei circoli democratici fiorentini fu favorito da Mazzini, Saffi ed altri. Una raccomandazione di Mazzini a Dolfi in tal senso è stata pubbli­cata da E. CONTI, Lettere inedite di G. Mazzini a Giuseppe Dolfi, in Rassegna storica del