Rassegna storica del Risorgimento
BAKUNIN MICHAIL ALEKSANDROVIC; MASSONERIA ITALIA 1864-1869
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Luigi Paolo Friz
bene in un contesto tematico più ampio, si colloca in una via mediana. I personaggi vi si agitano con un mixage più composito, le situazioni si intrecciano. Ci sono sicuramente i massoni, come Dolfi, De Boni e Mazzoni, ma anche altri che non hanno mai manifestato propensioni per le meditazioni esoteriche. Sono presenti perché frequentano amicizie comuni, hanno opinioni politiche ed orientamenti ideologici con molti punti di contatto.
Riprendendo l'argomento ci proponiamo di chiarire l'effettiva consistenza dell'affiliazione del russo e l'influenza che ne è derivata sulla sua attività in Italia, sia a Firenze che a Napoli.
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Bakunin giunse a Torino da Ginevra. Nella città svizzera incontrò il generale Gyòrgy Klapka, un esule ungherese di rango, impiegato allora alla Banque Generale Suisse du Crédit International . Da lui ricevette una presentazione per Ludovico Frapolli, personaggio emergente del mondo massonico italiano.4) Non abbiamo notizie della lettera di Klapka. Ci pare sufficientemente esplicativa la risposta di Frapolli del 18 gennaio.5)
Mon cher Klapka
Il me tarde de vous donner signe de vie. l'ai recu, ici, trois lettres de vous y compris celle que m'a porte Mr. Bakounine. Je pense que cet ami a dù étre content de notre
Risorgimento, XXXVI, 1949, p. 175. Saffi, da Londra, il 9 novembre 1863, scrìsse anche a Francesco Pulsky: L'amico mio Bakounine, che voi conoscete per fama, viene a passare l'invemo a Firenze. Sono certo di procurare un piacere tanto a voi che a lui, presentandovi questo generoso ribelle dello Tzar. Egli si reca costì in compagnia della sua signora, una gentile figlia della Polonia, che la signora Pulsky conoscerà volentieri. Profitto di questa occasione per ricordarmi alla vostra amicizia... : Budapest, Biblioteca Nazionale Széchényi, Fondo Pulsky. Più tardi Bakunin ricambierà con giudizi poco lusinghieri le benevoli attenzioni dei due amici italiani. Nel 1872 dirà di Saffi che era una spece di sapiente mancato, un dottore di una facoltà che non esiste, il Melantone di una religione nata-morta (N. ROSSELLI, Mazzini e Bakunin, Torino, Einaudi, 1967, p. 148 n). Saffi non sarà da meno, definendo il russo come un uomo il quale non sognava che annientamento della realtà presente dietro larve d'idee incompatibili con ogni esperienza della vita civile (P. C. MASINT, Bakunin in Italia, in Bakunin cent'anni dopo, Milano, Edizioni Antistato, 1977, p. 46). Altre credenziali di Saffi a Mazzini sono ad es. in P.C. MASTNI, Garibaldi e Bakunin, in Garibaldi cent'anni dopo, Firenze, Le Monnier, 1983.
4) Nel 1869 Ludovico Frapolli sarebbe diventato Gran Maestro della Massoneria Italiana, ma già allora esercitava una indiretta azione di guida su una delle componenti importanti delle varie attive in Italia intorno a quell'anno. Per la sua militanza massonica vedasi: L. POLO FRIZ, L'ingresso in Loggia di Ludovico Frapolli, in Hiram, 1980, n. 3, p. 84; L. POLO FRIZ, La Massoneria e Roma dall'Unità a Porta Pia, in Storia della Massoneria, Testi e studi, Torino, Edi, Ma, 1981, n. 1, a cura di A. A. MOLA; A. A. MOLA, L. POLO FRIZ, / primi vent'annl di Giuseppe Garibaldi in Massoneria (1844-1864), Da Apprendista a Gran Maestro, in Nuova Antologia, n. 2143, 1982, p. 347; C. MONTALBETTI, L. POLO FRIZ, Ausonio Franchi e la Massoneria: Il Rito Simbolico Italiano di Milano, in // Risorgimento, XXXVI, 1984, p. 160.
s) Carie Frapolli, Luigi Polo Friz, Novara.