Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D' ; MOTI 1821
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1921
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228
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nome era stato denunziato noi procosso Maroncelli come reo d'un sigillo sùuboleggiante l'Italia, d'ispirazione leopardiana (1).
Egli è che l'Azeglio sentiva l'umiliazione e la vergogna di essere italiano, come se fosse Ini il colpevole; è quell'umiliazione attribuì poi la causa della sua poca inclinazione ai viaggi fuori d'Italia . Si trovava, allora, tra il '19 e il '2 in quello stato penoso e gioioso dell'età in cui sboccia il flore misterioso della giovinezza esuberante di vita e di passione, ma senza oggetto che le desse corpo e anima.
Nondimeno a poco a poco le idee si ehiarirono, i sentimenti islj maturarono e le aspirazioni presero un aspetto concreto. Io mi sono maturato adagissimo, non mi sono sentito diventare uomo, non sono giunto a formarmi forti persuasioni, nò a concepire idee nette e fondate circa la maggior parte dei fenomeni morali, sociali e politaci più importanti, se non tardissimo (2), Ma a ventnn anno si può dire che un nucleo sostanziale d'idée fosse in maturazione.
In letteratura non trovava nò lingua nò prosa leggibile in italiano e in pittura già immaginava vie nuove e nuovi concetti tra il manierismo del settecento e il verismo esagerato dell'ottocento. Liberale moderato in arte. In politica la sua demagogiie non era più allo stato flogistico di prima e la lettura della Tvrawtiide deU'Màeri gli aveva, è vero, calmato con le sue esagerazioni l'urgente bisogno di ammazzare un tiranno ; ma vero anche che fln d'allora si bisticciava con l'amico conte Solaro della Margherita, che si dilettava di seri-vere tragedie; e quel disaccordo era un prognostico forse della
(1) Il fatto è narrato dal Canuti nel voi. U Conciliatore e i carbonari,. Milano, 1878, p. 105, ovg è descritta la medaglietta o sigillo (cfr. M. L'Alia* OMO, I miei ricordi, scritti jioUiifà , Uttéfe a cura di 3f. Vacoaluzzo, .Foepii, 1921, p. 101). La medaglietta nello perquisizioni relativo al processo Marcii -celli in Roma, fa trovata in casa d'un Manzini, il pale disse di averla avuta da corto giovane marchese Massimo Tapparelli d'Azeglio di Torino, quando era in Roma applicato allo studio dì pittura. La medaglietta fu dalla Polizia pontificia inviata al Salvati- che istruiva U processo contro i Carbonari;; aia l'Azeglio si schermi facilmente dall'accusa -di avere relazione con le sette, pur ammettendo di essere l'autore della medaglietta sigillo. Il documento e stato rintracciato dal prof. Michel TLQÌV Archivio di Stato *oJ mano, HUBC. di carte politiche o riserv. Busta 58 n. 1904 D a 1820-21 Ili. ulta da una dichiarazione autografa di M. D'Azeglio ch'egli stosso concepì
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(2) Ucordn,, oap. JJ5E