Rassegna storica del Risorgimento

BAKUNIN MICHAIL ALEKSANDROVIC; MASSONERIA ITALIA 1864-1869
anno <1989>   pagina <46>
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Luigi Paolo Friz
l'eredità, risultò costituito in prevalenza da uomini di ispirazione demo­cratica.18)
Lungo la penisola non mancavano epicentri di irrequietezza. In Si­cilia operavano due gruppi, entrambi seguaci del Rito Scozzese, con rare eccezioni. Uno era abbastanza disponibile ai tentativi di unificazione del Frapolli, l'altro, che aveva Logge anche nel napoletano, era proteso a rivendicare fumose primogeniture ed a contendere Garibaldi come Gran Maestro agli uomini eletti a Firenze.
Tendenze centrifughe si manifestavano anche a Napoli, dove l'arci­prete Angherà imponeva la lettura in Loggia di un catechismo costruito sulla geometria e la scienza che ha per oggetto la misura del volume esteso e tentava di dimostrare che la parola good è derivata dal per­siano choova, che Louvetau si traduce in italiano Livetò ed altre sco­perte di questa forza, tutte altrettanto preziose, altrettanto degne dell'im­mensa erudizione dell'inventore della quadratura del cerchio .w)
A Milano Ausonio Franchi stava difendendo con qualche accanimen­to l'autonomia di un gruppo di Logge ossequienti al Rito Simbolico che ebbero fra i loro membri uomini di statura nazionale, come Giosuè Car­ducci e Luigi Cremona.20)
Lo spostamento della Capitale a Firenze peggiorò la situazione. L'Or­dine si trasferì anch'esso, ma lasciò a Torino problemi insoluti che con il trascorrere del tempo sarebbero esplosi con inusitata violenza.
Conseguentemente non è corretto riferirsi alle Logge delle varie re­gioni italiane senza menzionare la gerarchia alla quale facevano capo. Ragioni puramente istituzionali ci spingono a considerare la matrice tori­nese-fiorentina come quella che esercitava il maggiore sforzo per ricupe­rare i Templi agli Antichi Doveri. Non possiamo approfondire i motivi della nostra scelta, perché l'argomento ci porterebbe troppo lontano. L'obbiettivo che ci proponiamo è quello di individuare per la Massoneria di quegli anni la linea generatrice lungo la quale sì evolsero uomini e fatti da utilizzare come punti di riferimento. Solo allora eventi che all'ap-
M> Intorno ai primi mesi del 1864 Felice Tosetto, cresciuto nel G.O.I., andava migrando lungo lo stivale per visitare Logge e verificare, secondo la versione più accre­ditata, la possibilità di una candidatura di Ricasoli alla Gran Maestranza. Di questa iniziativa è necessario un ulteriore approfondimento prima di poterla collocare nel contesto che andiamo illustrando.
W) Napoleone La Cecilia a Ludovico Frapolli, 9 agosto 1863, Carte Frapolli, Luigi Polo Friz, Novara. La Cecilia si riferiva all'opera dell'ANGHERÀ: Quadratura del cerchio e geometrica trisezione dell'angolo, stampata a Malta nel 1854, durante l'esilio. Sull'arci-prete-massone ha pubblicato recentemente una monografia, particolarmente utile per gli anni giovanili, P. E. COMMODARO, Domenico Angherà {1803-1881), Un prete calabrese nel Risor­gimento, Soverato, Giatmotti, 1986. Di Napoleone La Cecilia si hanno notizie in pagine sparse. Figlio dell'assai noto Giovanni, nel 1871 ebbe un momento di gloria come uno dei tre generali della Comune (L. POLO FRIZ, Garibaldi e l'armata fantasma, in Esopo, Milano, Edizioni Rovello, 1982, n. 13, p. 47). Le citazioni in A, ROMANO, Storia del movi­mento socialista, cit., fanno supporre tardi rapporti di qualche peso con Cafiero, Engels e Marx.
20 Vedasi in proposito C. MONTALBBTTI, L. POLO FRIZ, Ausonio Franchi e la Mas* soneria, cit,