Rassegna storica del Risorgimento

BAKUNIN MICHAIL ALEKSANDROVIC; MASSONERIA ITALIA 1864-1869
anno <1989>   pagina <47>
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Bakunin e la Massonerìa
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parenza sembrano disordinati potranno districarsi e trovare una collo­cazione adatta per una valutazione storiografica delle tendenze in atto.21>
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Bakunin si stabilì a Firenze proprio mentre la Massoneria italiana tentava di ricomporsi. Non esisteva un capo unico. L'attività era circo­scritta a gruppi di Logge alla ricerca di elementi coesionanti. Non erano queste le condizioni ideali perché il russo potesse avervi una partecipa­zione influente, né vi sono ad oggi riscontri documentari che supportino un'ipotesi del genere.22) Il suo progetto di riforma dell'Ordine che ebbe la luce da un quanto mai originale Catechismo Massonico, non può aver contribuito alle discussioni in corso, di ben altra natura. Si sa solo della silenziosa, se pur costante, presenza fisica all'Assemblea di Firenze. Mera­viglia anzi un fatto. Le credenziali rilasciategli dal Gran Concistoro della Valle dell'Arno ci dicono che egli lasciava la Toscana con il 32mo grado. È strano che un personaggio della sua levatura, innalzato ex-abrupto dal 18mo al 30mo grado per opera di un Garibaldi, dopo un anno e quattro mesi raggiunga solo il 32mo. Frapolli, uomo di statura minore, percorre tutti gli scalini della piramide scozzese in un mese, nel dicembre 1862. Oltretutto il linguaggio che Bakunin aveva utilizzato nella lettera a Gari­baldi, il 18 marzo 1864, ed in cui parla di August Bianche, mostra che, almeno allora, egli apprezzava gli avanzamenti nella gerarchia della fra­tellanza, ideali o strumentali che fossero. Lo svedese vi viene menzionato maitre dans la Franc-maconnerie e, seguendo la sua preghiera, gli amici fiorentini stavano per elevarlo au 30ème degré et peut-étre méme plus haut per consentirgli di fare in Svezia ciò che Garibaldi faceva in quel momento in Italia, c'est à dire désorganiser la franemaconnerie gouver-namentale royaliste et la remplacer par une franemaconnerie démocra-tique
2t> Alla luce della situazione illustrata è errata l'affermazione di Andrea Giannelli a Max Nettlau, secondo cui l'Istituzione era guidata allora da Frapolli (P.C. MASINI, Bakunin in Italia, cit., p. 49).
22) Di una sua presunta azione massonica a Firenze abbiamo trovato un'unica traccia in G. DOMANICO, L'Internazionale. Dalla sua fondazione al Congresso di Chaux-de-Fonds, con note e documenti. Parte prima (1864-1870), Firenze, Casa Editrice Italiana, 1911, voi. I (Unico pubblicato), p. 181: Giuseppe Mazzoni [...] Luigi Castellazzo [...] ed anche Ettore Socci ...] ad riferivano spesso alle sue proposte di una riforma della massoneria, che però non ebbe effetti pratici . La testimonianza può essere utile per individuare il punto di decollo delle riflessioni di Bakunin. Ci lascia perplessi la citazione di Ettore Socci, che sarebbe stato iniziato più tardi e che nel 1865 aveva solo 19 anni. Le notizie di Domanico potrebbero avallare iniziative private del russo in ambiti o con persone particolari. Noi desideriamo porre l'accento sul fatto che, se ci furono, esse non ebbero e non potevano avere riflessi negli atti ufficiali della Massoneria del decennio.
23) E. CONTI, Michele Bakunin, cit., p. 124. Secondo S. FURLANI, Ancora un po' di luce su Bakunin e la sua associazione segreta scandinava: chi era Marcus?, in Rivista storica italiana, XCIII, 1981, p. 802, Bianche, rientrato in Patria dal suo viaggio in Italia, nel 1864, non manifestava per l'Istituzione l'entusiasmo che gli aveva attribuito Bakunin.