Rassegna storica del Risorgimento

BAKUNIN MICHAIL ALEKSANDROVIC; MASSONERIA ITALIA 1864-1869
anno <1989>   pagina <66>
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Libri e periodici
in forse l'esistenza stessa dell'Internazionale), non poteva fare a meno di schierarsi accanto ai sostenitori del mantenimento dello status quo, trovando in questa sua scelta l'approvazione del citoyen Nicolas Joukouwsky, seguace di Bakunin. Non mancano, infine, giudizi non troppo teneri sul paese che lo ospitava, in cui a suo avviso , sebbene le elezioni fossero dirette, non si poteva dire che il popolo potesse ritenersi soddisfatto del suo governo, perché in realtà le capita lisme est le scul souverain effectif. Electeurs et élus n'agissent que conformément à ses intérets exclusifs (p. 114). Diversa l'opinione di Arnould, i cui articoli, del resto, sono quasi del tutto privi di contenuti politici, essendo circoscritti alla descrizione (ma forse sarebbe più opportuno parlare di esaltazione) di Ginevra e dei suoi abitanti. Egli è addirittura affascinato dal temperamento dei ginevrini, dal loro amore per le riforme, dal sentimento della loro dignità e dei loro diritti. Accurata è la descrizione della bellezza architettonica della città, piena di esaltazioni quella della sua fortunata posizione geografica e del suo lago, mentre dal punto di vista politico nella città, per Arnould, si è completamente liberi e non vi è conflitto alcuno tra chi detiene e rappresenta il potere ed il resto della popolazione.
Da questa descrizione (e solo in parte da quella di Lefrancais, più attento alle cose concrete e soprattutto meno facile agli entusiasmi del suo conterraneo) si può dunque ricavare un'immagine estremamente positiva della Svizzera degli anni Settanta del secolo scorso, caratterizzata da quel senso dell'ospitalità che, come si legge in una vignetta del 1871, era sintetizzabile parafrasando il famoso Liberté, Fraternité, Egalité con il motto Hospitalité, Asile, Neutralité (p. 19). Un'immagine, questa, che Marc Vuilleumier tende polemicamente a contrapporre nella sua lunga introduzione al comportamento tenuto dalle autorità elvetiche nei confronti dei rifugiati nei drammatici anni compresi tra il 1933 ed il 1945, comportamento tutt'altro che irreprensibile che ha a suo avviso incrinato quel­l'immagine tradizionale e serena cui si faceva riferimento sopra.
VINCENZO FANNINI
Religione, economia e politica. Studi di storia piemontese. Contributi di CLAUDIO BERMOND, E. WALTER CRIVELLIN, PIER GIORGIO LONGO, FRANCESCO TRANIELLO (Quaderni del Centro Studi C. Trabucco , 10); Torino, Centro Studi sul giornalismo piemontese Carlo Trabucco , 1987, in 8, pp. 95. S.p.
Il cattolicesimo liberale in Italia, dopo i tanti dibattiti svolti, dopo le infinite discussioni fatte, dopo l'evoluzione storica nei fatti, negli avvenimenti e nelle posizioni della Chiesa stessa registrata negli ultimi 150 anni, può sembrare un argomento chiuso, catalogato e ormai impermeabile a qualsiasi nuova indagine.
Francesco Traniello nel primo dei saggi pubblicati nel nuovo quaderno del Centro studi Carlo Trabucco , dimostra, attraverso una sintetica ma essenziale rilettura della storiografia, che il cattolicesimo liberale italiano... non è una dottrina o un sistema o un partito; ma è un itinerario sempre aperto . una conclusione meditata e da meditare, ricca di implicazioni, che nascono da una tesi di essenziale rilievo: al di là del movimento in sé e degli uomini che lo rappresentarono, esso in positivo o in negativo, per eredità o per contrapposizione, si avverte lungo tutta la storia dello scorso e del nostro secolo.
Interessa anche l'area cronologica della Rassegna il saggio di Claudio Bermond, L'industria elettrica in Piemonte e Valle d'Aosta. Lineamenti storici e nuove fonti docu­mentarie. E assolutamente da condividere la spiegazione sull'utilità della ricerca su scala regionale. Senza accurate analisi locali e senza l'indispensabile studio di connessione, rimarrà sempre arduo e opinabile qualsiasi tentativo di ricostruzione del processo di industrializza­zione nazionale.
VINCENZO G. PACIFICI