Rassegna storica del Risorgimento
BALBO CESARE ; MOTI 1821 ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno
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1921
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pagina
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235
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UNA LETTERA INEDITA DI CESARE BALBO SULLA EIVOLUZIOKE PIEMONTESE DEL 1821.
Nei mesi, che seguirono gli avvenimenti successi in Piemonte nel marzo e nell'aprile del 1821 e me* primi giorni del 1822, nei quali venivansi preparando e raccogliendo gli elementi fondamentali della politica che avrebbe informato le deliberazioni del congresso di Verona, numerose opere comparvero o sotto la forma di memorie manoscritte, da leggersi solo dalle persone più elevate nelle corti di Europa e nei gabinetti delle grandi potenze, o pubblicate in Francia ed in Svizzera, intorno alla rivoluzione di recente scoppiata negli Stati Sardi ed alle ragioni che l'avevano determinata. Gli uomini, che avevano in un modo o in un altro partecipato alla insurrezione o che avevano contribuito a soffocarla, avevano sentito irresistibile il bisógno di difendere il loro operato, sia per l'istinto, proprio di chi abbia coscienza di sé e della sua responsabilità, di dimostrare alla pubblica opinione la purezza delle sue intenzioni e di difendersi implicitamente ed esplicitamente dalle accuse che gli si sarebbero potute rivolgere, sia per allontanare dalla patria le conseguenze che le avevano causato e le avrebbero procurato ancora i tentativi costituzionali sardi. E, più ancora della necessità di difendere l'individualità propria, parve che ispirasse gli autori degli scritti sul moto piemontese la consapevolezza di proteggere la loro terra dalla politica austriaca e reazionaria, pronta, più che mai, ad approfittare delle minime occasioni per attuare una idealità, contro la quale U