Rassegna storica del Risorgimento

BALBO CESARE ; MOTI 1821 ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1921>   pagina <241>
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siffatto c'era poco da sperare per il Piemonte, che sarebbe stato agevole al Mettermeli di eliminare dal campo politico italiano la sola potenza capace di impedirlo nei suoi disegni f di sostitiHFlo net predominio della penisola, o sotto la forma di una federazione o con il possesso della valle padana* che, nel congresso ffl Vienna, era stata da alcuni diplomatici sostenuta come necessaria per l'equilibrio europeo. Né doveva esser difficile al grande ministro di Francesco I convincere il mistico imperatore che anche negli Stati del re di.Sar­degna quel che era successo pochi mesi innanzi non era stato un qualcosa di diverso, di piti generoso, di più nobile ed anche in un certo senso di più lealista di. ciò che era avvenuto nel Napoletano e nella Spagna, bensì una manifestazion men violenta sia pure, ma egualmente grave per la salvezza della pace comune e del principio monarchico, nonché di danno all'idealità* religiosa, per i rapporti che l'avevan legata con il fenomeno rivoluzionario. E mentre il Pie­monte di Tintorio Emanuele I aveva potuto sperare forse in un Alessandro I sostenitore delle sue aspirazioni sulla penisola italica, mentre i moderati come Prospero Balbo avevano potuto quasi xite nere nell'imperatore russo un patrono per la attuazione delle loro idee di rinnovellamento politico del paese, gli Stati dì Sardegna, usciti di fresco dalla bufera rivoluzionaria, avrebbero avuto nello Czar, se non un nemico, un giudice severo ed implacabile.
Ne politica più favorevole era da attendersi dalla0*potenze oc-[ Sdentali. L'Inghilterra nella sua linea di condotta determinata dalla fina stessa natura fìsica, che le aveva reso necessario il dominio sui mari, non poteva nella questione dell'assestamento europeo in ge­nere ed italiano in ispeeie, che si sarebbe discusso in Verona, mo­dificare le norme fondamentali della sua politica per un sentimen­talismo ohe, nutrito astrattamente da menti elette per ingegno e per animo, non corrispondeva all'indole ed agli interessi del paese. Come in Troppau ed in Laybaeh MwM affermato il principio del non intervento delle grandi potenze nella repressione austriaca di Napoli e di Piemonte (12), desiderando, con il difendere la liberta
(12) DEBinotrR, mtoire dvplomatique, op. cit, I. p. 130 seg. -S*BNOBR WAI*0E. autor ol Bugiami from tlie oonolusion of the ffroat War ,n 1815, London. Longm/nn Groon and CtìE 11 I, p. 19 seg.- PÀSQUIBR Mémrire* du OfomctUer Pasquicr, deuxiòmo parti*, Paris, Plon, 1804 voi, V p. 108 segg BIANCHI, Storia della diplomatici, op. oit. II, p. 38