Rassegna storica del Risorgimento

RICCI VINCENZO ; V
anno <1921>   pagina <245>
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recente, di quel che avesse voluto de per lei là rivoluzione, per favorirla; e la consapevolezza del suo stato economico politico e sociale la teneva lontana da ogni atto arrischiato che, mentre avrebbe favorito lo svolgersi di tutte le mene del Metternich, avrebbe agevolato forse il trionfo dell'idea sovvertitrice mascherata sotto la veste della libertà e della democrazia. Il gabinetto, che stendeva un cordone sanitario <È nome e di fatto tra il proprio paese e quello da cui era partito il movimento, del quale il nazionalismo ed il libe­ralismo italiano avevano approfittato per far valere i loro diritti in cospetto di Europa, non poteva certo divenirne un appoggio valido e si­curo. E che 'fossero vive la paura o meglio le gravi preoccupazioni degli uomini di governo e di molte sfere polìtiche francesi che, non ostante tutte le precauzioni, il movimento napoletano ed il piemontese, per il modo con il quale eran stati soffocati, avessero potuto suscitare qualcosa di più di una protesta in alcuni circoli liberali e bonapar­tisti, lo provava, fra gli altri fatti, il desiderio di tener piti lontani che fosse stato possibile, dalla capitale e dai grandi centri i profughi piemontesi che il governo di Torino aveva lasciato fuggire per non esser costretto1 a estranee volontà ad incrudelire contro di loro (20). Se abbiamo una prova in quello che una fonte, non sospetta di libe­ralismo, a. conte Pralormo, scriveva a Carlo Felice il 2 aprile 1821 On a appris, il y a qnelques jours, à Paris que les premiers auteurs de la conspiration avaient déjà quitte Turni ponr se réfugier en Suisse et peut-ètre en France. Les intérèts de la cause Royale m'ont para imposer le devoir de ne rien negliger pour qu' il ne fùt pas permis à ces hornmes coupables, ou égarés de venir en Franco re-nouer leurs complotB et retrouver à Paris des anciennes liaisons et dea conseilleurs trop habiles. J'ai quelque raison de croire que les motifs que fai aUegués ont fait impression sur le mMstère fran-' caia qui parait en ce moment bien decide à ne pas permettre à ces Messieurs d'entrcr, moina encore de séjourner sur le territoire xrancaia. Je me trouve heureux de pouvoir dire à V. A. B. que fai été en cela admirablement seconde par M.T le Gomte Dauzera arrivé dernièrement de Turin, qui, jouissant de tonte l'estjme du Ministèro, a 'abor< été consulte par le due deBioholieu à qui il a fait connattre tona les dangera qui pourraient resulter du sejour des
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