Rassegna storica del Risorgimento

RICCI VINCENZO ; V
anno <1921>   pagina <252>
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è in pericolo, quando è il tempo di fondarla, o perderla per lunghi
secoli (33).
L'idea di Cesare Balbo era di persuadere l'opinione pubblica delle grandi potenze,che il movimento italiano, nel Piemonte, dove­vasi ricercare non nel settarismo né nell'influenza che avesse potuto esercitarvi una qualsiasi nazione straniera, ma nella natura stessa dei tempi e degli animi italici. Ond'ò che, se essa fosse stato meglio compresa da Ohi osservava ciò che vi avveniva, rimanendo estraneo al succedersi degli eventi, e da coloro che ne avevano preso la di­rezione, l'agitazione sarda sarebbe stata validamente coadiuvata da color che, latti consapevoli della sua natura reale, vi avrebbero veduto il migliore de' mezzi per restaurare sostanzialmente quell'e­quilibrio europeo che il Congresso di Vienna non poteva sperare mai di affermare in modo saldo e duraturo. Cesare Balbo voleva con­vincere i politici, che la grande maggioranza dei suoi contemporanei che avevano concepito, negli ultimi mesi, di restaurare una patria libera e grande, non aveva appartenuto alle sette, ma aveva costi­tuito, inconsciamente forse, immaturamente céjrto, un partito di moderazione e di libertà insieme, che, alieno da metodi di violenza, aveva ideato di giungere allo scopo usando sistemi evolutivi sociali e politici. Questa era essenzialmente la concezione del Balbo ; e, sebbene egli tentasse di esagerare il numero degli aderenti alla dot­trina dei moderatismo, aveva in fondo ragione. H moto piemontese èra Stato afferrato dal settarismo, quando gli elementi d'ordine o avevano rifiutato la loro collaborazione ad una siffatta opera rigenera­tiva o avevano dovuto piegare di fronte a forze maggiori ed erano stati costretti a desistere da ogni sforzo, per la inettitudine e la cecità di chi avrebbe dovuto esserne il più valido sostegno; quando cioè la parte migliore della popolazione si era trovata sperduta, abbandonata dai suoi capi naturali. Ha se le circostanze avevano gettato, e anche questo in un certo senso, alcuni de' dirigenti del movimento piemontese nel campo estremista, quando fosse stato ripreso l'andare ascensionale degli Stat Sardi verso la meta della libertà l'Italia e verso la, trasformazione degU ordini attuali di governo in sistemi ampiamente costituzionali, agevolando il compito alle potenze occidentali, per evitare un pai-
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