Rassegna storica del Risorgimento
RICCI VINCENZO ; V
anno
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1921
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pagina
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253
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TOTA LETTERA. OTDITÀ DI CESARE BALBO 253
siasi impedimento, che a tale processo storico avessero frapposto i gabinetti reazionari, tutta questa somma di energie, di pensiero e di volontà che, mirando alla indipendenza della patria ed alla propria, non si era sentito il coraggio di seguire nelle ultime conseguenze il movimento insurrezionale, era rimasta indifferente ed aveva anche osteggiato lo svolgersi degli ultimi fatti, avrebbe ripreso animo, ed avrebbe seguito entusiasticamente coloro che l'avessero guidata verso la verità, e verso la luce. Camminare in una via ampia e sicura, rifuggendo dalle tortuosità e dalle tenebre delle quali si eincordava il settarismo, professando apertamente le proprie dottrine quanto e come i tempi avessero concesso e, sopra ogni cosa, mantenendo fedeltà piena alla dinastia che avrebbe dovuto esaere a capo dei progresso nazionale, questo era per Cesare Balbo nel 1821 il programma del partito che, solo, avrebbe condotto 11 Piemonte e l'Italia alla salvezza. Concretiziaoiclo quello che ingegni fortissimi, ma isolati, avevano espresso prima di lui, prevenendo ciò che l'esperienza di venti anni di agitazioni settarie avrebbe un giorno asserito di essere l'unica salvezza della nostra penisola, Cesare Balbo, pur commettendo errori nella valutazione degli uomini e dei tempi, nel delineare stesso delle particolarità del suo programma, sostanzialmente indicava, allora, la norma di vita che avrebbe fatto conseguire l'indipendenza all'Italia dalla sudditanza straniera. 23 questa dottrina politica egli aveva espresso, non citando i molti suoi appunti precedenti il periodo rivoluzionario, (34), di ree:al quando, accusato dì avere appartenuto alla tendenza rivoluzionaria estrema, confuso cori i capi dell'insurrezione, per l'amicizia che lo aveva legato a loro fino all'ultima ora, aveva sentito il bisogno di scagionarsi da una imputazione di tale specie, e nelle sue Opinioni politiche composte in Susa del Delfìnato nell'agosto del 1821, aveva fissato le linee fondamentali delle sue ideologie politiche. In Parigi, ove sperava di poter giovare per molte ed evidenti ragioni al Piemonte, aveva continuato nelle conversazioni, nelle lettere ad alti personaggi, negli scritti, questa opera, affinchè le sfere politiche francesi ed inglesi o direttamente per mezzo suo od indirettamente ascoltando le altre voci in fondo non molto dissimili dalla sua, avessero modificato quella
P (34) Archivio Balbo, ManosùritliorigmaM di Cosare Balbo m,U<iort almi, voi. X passim.