Rassegna storica del Risorgimento
RICCI VINCENZO ; V
anno
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1921
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pagina
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254
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linea di condotta, che fin d'allora appariva sarebbe stata tenuta nel congresso di Verona, e avessero appoggiato con le loro forze le aspfcaziom del liberalismo piemontese nella maniera miglioro ohe i tempi avessero consigliato.
III.
In questa condizione di animi e di cose comparve né' primi deì-raio 1822, il Simplc Récit (35). Un'opera siffatta, il cui autore nes-
In
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suno conosceva, ma che ognuno presupponeva fosse al corrente .degli avvenimenti per la ricchezza dei dati forniti, la padronanza dei fatti, perla ricoBtuzione delle vicende, destò la più. profonda impressione fra i reazionari e nel mondo de' liberali. I primi vi trovarono la conferma delle loro supposizioni, affermandosi perciò nel proposito di usare verso gli Stati Sardi la identica misura che le esigènze generali di Europa avrebbero richieste per il ristabilimento dell'ordine pubblico; i secondi sentirono, con questo scritto, vacillare tutto il loro edilìzio che già aveva basi poco sicure, come quello che non era ritenuto rispondere alla realtà, dagli uomini politici per i quali era stato costruito. E più di ogni altro se ne addolorò Cesare Balbo.
Con la recente pubblicazione la sua opera veniva ad essere annichilita. Se di un argomento egli si era fatto forte, era il non esser mai stato confuso con i capi della congiura, specialmente da quando la commissione militare e la civile, incaricate di indagare la sua condotta nel periodo rivoluzionario, avevano riconosciuto la sua innocenza dell'accusa di cospiratore e di fautore della costituzione spa-gnuola. Venuto in Parigi, già purgato da queste imputazioni, aveva potuto parlare agli amici, ai conoscenti, ai personaggi importanti che aveva avvicinati e che gli avevan domandato notizie della insurrezione
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