Rassegna storica del Risorgimento

<> 1806-1811; GIORNALI REGNO DI NAPOLI 1
anno <1989>   pagina <482>
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Alfonso Scirocco
richiesti dal grande mutamento in corso. In realtà è un numero relativa­mente ristretto di persone quello che forma la classe dirigente del Decennio e trascina il paese ad un progresso civile imposto quasi con la forza.
Lo rileva un intendente meridionale, Dionisio Corsi, che così dipinge i rapporti con gli amministratori locali:
Gli intendenti debbono incaricare ed appellarsi ai sotto-intendenti e questi ai decurioni e sindaci di ciascun comune, e non uscire dalla sfera di questa corrispondenza. Ma ecco donde nascono delle difficoltà rilevanti. I decurioni, i sindaci e gli eletti sono la massima parte troppo ignoranti, specialmente in questa provincia composta di comuni quasi tutti di picciol numero di abitanti... Eglino a stento sanno leggere e scrivere e ancor più a stento capiscono le leggi e le circolari frequentissime, che loro sono obbligato inviare due o tre volte la settimana... Quando poi si dovessero incombenzare di alcuni informi, verificazioni, pareri, è visibile che la loro riuscita deve essere infelicis­sima. Sono soggetti a mille inganni ed a mille errori, di cui. troppo si risentirebbe ed il mio ufficio, e quello dei sig.ri sotto-intendenti, ed il suo Real ministero, tra i quali passa una corrispondenza reciproca e frequente. A ciò si vuole aggiungere che questi funzionari comunali nei suddetti piccioli paesi non sono di molto agiata condizione. Hanno a stento la proprietà legale, debbono badare ai loro interessi, la carica non li paga. Però ad onta del dovere, che loro incombe, non è sperabile in essi uno zelo, che possa corrispondere anche lontano all'esattezza dei doverosi incarichi. Il metodo presente poi prescritto dalle istruzioni suddette è tutto nuovo e quasi nulla di simile nel governo passato, ed ecco un altro argomento della loro insufficienza al medesimo .!)
Tornando al più specifico discorso sui Giornali d'Intendenza, diremo che il ministro dell'Interno aveva già sentito il dovere di informare il Saliceti della pubblicazione da lui suggerita, illustrandone lo spirito ed avvisando che al giornale di Abruzzo Citra sarebbero seguiti altri nelle varie province. Il ministro della Polizia rispose seccamente di aver ricevuta la comunicazione quando già era apparso il giornale, e che, per ordine del re, ne aveva disposto la sospensione. Chiedeva, perciò, che fossero date le opportune istruzioni agli intendenti eventualmente impegnati nei preparativi per la pubblicazione.19)
Era evidente la volontà del Saliceti di imporre la sua autorità in tutto il settore dell'informazione. In concreto egli non rivolgeva appunti specifici al Briot, né avrebbe potuto farlo. I nove numeri apparsi nel novembre-dicembre 1806 riportano gli atti del governo ed alcune circolari dell'intendente. In una di esse si chiede la collaborazione dei comuni contro i briganti, ma la presenza di partigiani del Borbone è cosa troppo
is) Intendente di Abruzzo Ultra II al ministro dell'Interno, Aquila 16 giugno 1807, A.SN., Ministero interno, li inventario, f. 2261. L'intendente si dichiarava, perciò, costretto a ricorrere spesso ai governatori, magistrati locali dell'antico regime, rimasti ancora in funzione.
19) La minuta della lettera di Miot, del 12 dicembre, e la lettera del Saliceti al Mìot, Napoli 30 dicembre, in francese, sono in A.S.N., Ministero Interno, II inventario, fase, 2194/3.