Rassegna storica del Risorgimento

<> 1806-1811; GIORNALI REGNO DI NAPOLI 1
anno <1989>   pagina <488>
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Alfonso Scirocco
In questa così grave carenza di testimonianze sulle direttive del governo e sulla vita delle province i Giornali d'Intendenza ci sono di grande aiuto. Per quanto riguarda l'ordine pubblico, sono riportate istru­zioni per la persecuzione dei briganti, liste di fuorbando, elenchi di refrat­tari e disertori, dati sulle operazioni di leva, elogi e richiami ai comuni che combattono le bande o proteggono gli scorridori, provvedimenti dipen­denti dall'obbligo di assistere le truppe di passaggio, manifesti su misure eccezionali nelle zone dove infuria la guerriglia, allarmata denunzia nel '15 delle bande di fuggiaschi del disciolto esercito murattiano.
Sul versante dell'amministrazione civile le circolari dei ministeri e degli intendenti, spesso circostanziate e integrate da questionari e spec­chietti, attestano momento per momento l'intensa attività spiegata nel­l'ordinamento dei comuni (designazione degli amministratori, redazione dei bilanci), nella divisione dei demani, nella viabilità, nell'istruzione pri­maria e secondaria, nell'assistenza, nell'edilizia carceraria. Nella realtà delle varie province si sottopone a verifica la grande opera di trasforma­zione promossa dal governo, e si evidenziano le resistenze attraverso la ripetizione delle circolari e i richiami agli inadempienti, a volte con minacce di sanzioni. Una parte della vita dello Stato, che ci sfugge a livello centrale, viene così recuperata a livello periferico.
Per la Restaurazione e l'età di Ferdinando II l'utilità dei Giornali d'Intendenza è minore, perché i Protocolli del Consiglio di Stato, le varie serie del ministero della Polizia, i tre inventari e le due appendici del ministero dell'Interno offrono sufficienti elementi all'indagine storica. Tuttavia si possono sempre rinvenire nei Giornali riferimenti alle realtà locali, all'ordine pubblico, all'economia, alla vita culturale. H lettore attento coglie l'atmosfera politica in particolari minori: nel 1816 l'intendente bor­bonico condanna coloro che convivono fuori del matrimonio e raccomanda agli amministratori di far intendere la diversità dei tempi e il nuovo sistema di vivere nelle attuali circostanze ; 42> molti intendenti più volte negli anni della Restaurazione raccomandano il rispetto del riposo festivo.433
Vogliamo segnalare, ancora, il persistere dell'arretratezza culturale testimoniato dai ricorrenti avvisi contro medici abusivi e medicamenti propinati da guaritori.44)
Gli intendenti, d'altra parte, fin dall'inizio non rispettarono le drastiche proibizioni imposte da Miot e ribadite nel 1809 dal Consiglio di Stato. Manifesti con cui annunziano la presa di possesso della carica ed i criteri a cui ispireranno la loro azione sono frequenti nel Decennio. Tanto per fare qualche esempio, il De Sterlich in Terra d'Otranto lo pubblica nel primo numero del giornale nel 1808; in Capitanata nel 1809 abbiamo la lettera di commiato di Nolli e l'appello del nuovo intendente Turgis: questi nel 1811, trasferito a Teramo, si rivolge in egual maniera ai suoi
43) La circolare 23 gennaio del marchese di S. Agapito è nel Giornale dell'Intendenza di Abruzzo Citeriore, 1816.
43) Per esempio Ivi, 1819. Anche nel 1819 a Reggio, nel 1821 all'Aquila, nel 1827 a Salerno ed Avellino.
*> Testimonianze nel 1810 (Chietl), 1814 (Avellino), 1819 e 1825 (Reggio).