Rassegna storica del Risorgimento

BORSARI LUIGI
anno <1989>   pagina <505>
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Luigi Borsari 505
testimoniano certi scritti giovanili come l'opuscolo dedicato nella prima gioventù, nel 1825, al cardinale Odescalchi che tornava a Ferrara a ripren­dere il possesso della diocesi o episodi come l'adesione, nel 1844, alla Congregazione dei nobili e cittadini istituita a Ferrara in onore di Maria Vergine, dai gesuitiu) ; ma perché sono inequivocabili le affermazioni contenute nell'articolo sulla Gazzetta del 23 giugno '48:
Io credo nel progresso umano, la più soave delle credenze; ma credo che il suo più compiuto svolgimento non possa immaginarsi che nel senso del cattolicesimo [...]; io pongo il principio di ordine nella credenza religiosa; stimo che -la religione sia per qualunque società civile una condizione d'esistenza [...]; credo nella ragione cosmopolitica del Pontificato e della sua missione divina [...]; parole che andavano ben oltre l'entusiasmo generale di quel periodo per lo spirito innovatore e riformatore di Papa Mastai.
Né Turbiglio, né Ruffoni, uomini politici di diversa formazione spiri­tuale, danno testimonianza di una fede così lucida e ferma; nell'orazione funebre, Ruffoni si limitò a dire che Borsari professò nobilmente la religione del giusto e del vero . Al Borsari cattolico praticante non poteva che apparire più che accettabile l'unione che Pio IX pareva prefiggersi, dell'altare con un trono -liberaleggiante.
D 22 settembre 1847 un gruppo di fiorentini venne in diligenza da Firenze a Ferrara per portare, nel corso di una solenne cerimonia, una bandiera in dono, così come avevano fatto i ferraresi in precedenza, donando una bandiera ai fiorentini. Il Borsari ricordò in un opuscolo l'avvenimento e riportò le parole che Carlo Grilenzoni disse nell'occasione: Religione e libertà in modo indissolubile congiunte ci assicurano nuova e più perfetta indipendenza, auspice Dio, duce quel grande che veglia in Vaticano .u>
Ancora pochi mesi e l'alito della libertà come disse Turbiglio avrebbe soffiato impetuosamente per tutta l'Italia. L'Italia poteva conti­nuare ad essere dominata da tanti troni ma l'altare aveva un potere unificante inimmaginabile perché come si disse nell'occasione primo stese la mano alla grande opera di civile riforma dell'Italico Risorgimento .
Nelle elezioni che si tennero dal 18 al 20 maggio 1848, in base allo Statuto promulgato il 14 marzo, vennero eletti membri del Consiglio dei Deputati: Luigi Borsari, Antonio Delfini, Gaetano Recchi, Francesco Manzoni, Giacomo Manzoni, Giovanni Battista Canonici, Antonio Bertazzoni, Andrea Monari. Recchi rinunciò appena eletto e venne sostituito da Andrea Casazza, Giacomo Manzoni optò per Ravenna e Bertazzoni per motivi di salute venne sostituito da Francesco Mayr.
Il 5 giugno 1848 uscì il primo numero della Gazzetta di Ferrara foglio politico scientifico e letterario che portava nella testata due accia­
ia Nell'archivio parrocchiale della chiesa di San Michele del Gesù di Ferrara (Via Prevìati, 21), è custodita una elegante rubrica manoscritta adornata da molti fregi simbolici, compilata nel 1859, con l'elenco dei soci della Congregazione.
13) LUIGI BORSARI, La bandiera donata dai Toscani al Ferraresi, Ferrara, 1847.