Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
anno <1989>   pagina <513>
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Ippolito Nievo in Sicilia 515
Ed infatti, sin dal 14 maggio, a tre giorni dallo sbarco, l'Abba registra l'arrivo di molti insorti; le squadre arrivavano da ogni parte a cavallo, a piedi, a centinaia, una diavoleria. A Salemi, il 16, tutto il paese era in piazza a salutare i garibaldini: Le bandiere tricolori scrive Bandi sventolavano sulle brune torri del paese . Garibaldi fu accolto da una popolazione festosa con suoni di bande e di campane e con grida infinite, e con vere e solenni dimostrazioni di affetto e di riverenza fi
Il Bandi, che era aiutante di campo del Generale, descrive anche lo schieramento garibaldino a Calatafimi (dov'egli rimase gravemente ferito) e dove le guerriglie siciliane avevano l'incarico di vegliare sull'estremità delle ali. E i due memorialisti risultano concordi nel registrare la parte­cipazione delle squadre ai combattimenti (gli insorti di Partinico, gente eroica davvero! , scrive Abba).7)
Si dice che i siciliani abbiano chiesto di essere fatti marciare per primi su Palermo , racconta ancora Abba, rendendo meno verosimile la osservazione del Nievo precedentemente citata: come avrebbero potuto pochi garibaldini spingere a calci, avanti a loro, una gente fiera e ribelle, armata meglio di -loro, se fosse stata realmente riluttante alla lotta? E non furono tali squadre che impedirono che la spedizione dei Mille facesse la fine della spedizione di Pisacane, come lo stesso Nievo temeva e profetizzava scrivendo alla cugina Bice: Ti ricordi quand'io ti diceva In Sicilia non c'è mai stato gran che e non c'è più nulla. I nostri si fanno illusione come è il solito; sarà la seconda edizione aumentata e ingrandita di Pisacane e di Sapri?! Or bene nulla di più vero de' miei presentimenti (p. 17).
Convergenze e divergenze, dunque, tra lo scrittore friulano e gli altri due testimoni della liberazione della Sicilia.
Ma diversa soprattutto l'ottica della loro testimonianza e diversi i moduli letterari del loro racconto.
Nel libro di Giuseppe Bandi non manca un ampio riferimento alla questione delle paghe per i garibaldini e alla necessità di un provvedi­mento di natura amministrativa. Il Generale decide, infine, di mettere in vigore per i volontari i regolamenti militari del regno sardo e l'annessa magna tabella delle paghe. Nasce così l'ingrato compito di Ippolito Nievo. In una delle pagine ritrattistiche e bozzettistiche dell'Abba, tro­viamo il nostro personaggio:
Tra poco saremo alla pioggia. * Fortunato chi potrà avere un can­tuccio laggiù, nel Ministero della Guerra! ' disse Giusti, un astigiano sempre gaio di umore [...] H Ministero della guerra, poi, è una carrozza mezzo sconquassata, che ci viene dietro menando l'Intendenza, le carte e il tesoro militare, a quel che intesi un trentamila franchi. Ma in quella carrozza ve n'hanno due dei tesori; il cuore di Acerbi e l'intelletto di Ippolito Nievo. Nievo continua Abba è un poeta veneto, che a ventott'anni
6) Ivi, p. 151.
7) G. C. ABBA, op. clt p, 83.