Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
anno
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1989
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pagina
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516
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LIBRI E PERIODICI
GIORGIO SPINI, Incontri europei e antericani col Risorgimento, Introduzione di Z. Ciuffoletti; Firenze, Vallecchi, 1988, in 8, pp. 400. L. 38.000.
Nel 1954, ricorda Ciuffoletti nell'Introduzione a questo recente volume di Giorgio Spini, usciva sulla Rassegna storica del Risorgimento la lunga recensione dello stesso Spini al libro di Raffaele Ciampini dedicato a Giampietro Vieusseux, i suoi viaggi, i suoi amici, i suoi giornali. Si trattava di un pretesto per un saggio magistrale attraverso la storia del Risorgimento con una apertura internazionale non comune e con una sottile ricerca sulla circolazione e i percorsi delle idee e degli uomini. Non a caso, aggiunge l'introduttore, nello stesso anno, sempre nella Rassegna, uscivano gli Atti del XXXII Congresso di storia del Risorgimento abbinato al VI Congresso storico toscano. La relazione di apertura di quel convegno, che si svolse a Firenze e al quale partecipò lo stesso Spini insieme con studiosi italiani come Galante Garrone, Berselli, Procacci, Caracciolo, e stranieri come Blakiston, Guichonnet, Mack Smith, Vidal, ecc., fu tenuta da Franco Venturi e aveva per titolo La circolazione delle idee. Si trattava di una relazione che si potrebbe definire, nel contesto di una storiografia lacerata dalle divisioni di parte, come quella italiana del secondo dopoguerra, il manifesto degli storici di razza; in essa si sosteneva che, trattandosi di storia delle idee, di circolazione di ideali politici e sociali, di formazione di mentalità e di opinioni, il limite cronologico della storia politica si presenta meno valido. Si aggiungeva che non solo la storia del sorgere e dell'affermarsi dell'unità italiana, nel quadro dell'Europa ottocentesca, dobbiamo osservare, ma la storia di tutte quelle idee che variamente ostacolarono, colorarono e si legarono più o meno intimamente al sorgere dello Stato unitario: conservazione, riforma, costituzione, libertà, democrazia. E dobbiamo cercarle, non come precorrimenti di qualcosa che non era nato, ma come forze che hanno un loro proprio valore e significato e che ci chiariscono il processo del nostro Risorgimento, a condizione di distinguerle storicamente da esso.
Orbene, tutti "gli scritti di Giorgio Spini riproposti in questa utile raccolta si muovono in questa linea, così come impostati allo stesso spirito erano allora i motivi ohe spingevano Spini, storico moderno per eccellenza, allo studio del Risorgimento con una ricerca tutta particolare e solitaria. Una ricerca diretta ad esplorare dimensioni nuove del Risorgimento, come quella dell'incontro con le correnti del mondo protestante europeo o con il piccolo e tenace mondo del protestantesimo italiano, oltre che tesa ad allargare lo spazio ideale, culturale, polìtico e geografico del Risorgimento. Quello spazio e quella circolazione di idee che è possibile ritrovare nello studio di un piccolo giornale siciliano come la Gazzetta britannica di Messina, così come nel mito della Spagna nelle rivoluzioni italiane del 1820-21, nelle relazioni tra l'Italia e gli Stati Uniti nel Risorgimento come nella rivoluzione greca, nell'immagine dell'Inghilterra nell'Ottocento come nell'impegno di Bettino Ricasoli nel promuovere il progresso agricolo e civile della Maremma. Tutti gli scrìtti dì questa raccolta, dal più piccolo e occasionale al più meditato e documentato, dimostrano che ogni evento e ogni idea rientrano in uno spazio ideale