Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
anno <1989>   pagina <517>
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Libri e periodici
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ben più vasto e la ricerca, se vuole cogliere la pienezza della storia, si deve spingere nei lontani, incerti e inesplorati mari al di là delle colonne d'Ercole. In questo viaggio, in questi incontri dilatati tra il Risorgimento e l'Europa, tra la Toscana, l'Italia, l'Europa e l'America colpisce la costante circolarità tra fatti e idee, tra vita morale e culturale ed eventi politici, religiosi ed economici, fino a toccare la pienezza umana dei piccoli come dei grandi accadimenti storici.
Questo libro, in sostanza, può essere considerato come un mosaico fatto di tanti tasselli multicolori, dal cui insieme emerge un disegno ben coerente. Tra i tasselli, oltre alla Spagna della Costituzione di Cadice già ricordata, vi sono la Grecia dello Statuto di Epidauro del 1823, un Vieusseux inedito, perché visto nell'ottica della sua origine ginevrina anziché in quella della Toscana soltanto, e un Garibaldi abbastanza poco noto, che passa lo stretto di Messina a bordo di una nave americana, con tanto di bandiera a stelle e strisce. C'è la presenza inglese dalla Messina dei tempi di Lord Bentinek alla Livorno del Guerrazzi e c'è la conquista del Far West come sfondo storico del Ricasoli colonizzatore della Maremma. Vi è infine una gustosa ed originale commemorazione del primo centenario della presa di Roma, che tiene conto con equilibrata sobrietà delle rispettive posizioni, storiche e attuali, del mondo laico e di quello cattolico, senza tuttavia indulgere a troppo facili e superficiali abbracci conciliatoristi. Il disegno complessivo che emerge è quello di un Risorgimento rivisitato da uno storico, la cui vita stessa è stata tutto un pellegrinaggio tra Paesi e culture diverse con occhi curiosi e attenti a cogliere la trama dei rapporti internazionali di cui è tessuta tanta parte della storia della rinascita nazionale italiana. Uno storico fortemente impegnato sul piano civile e profondamente consapevole che la ricerca storica non può ridursi a semplice erudizione fine a se stessa, convinto come dichiara egli stesso nella conclusione del libro che dalla rievocazione delle lotte del passato possiamo trarre auspicio per le lotte che ci attendono nell'avvenire (p. 386).
GIAN BIAGIO FURIOZZI
1
Pittori e Soldati neL Risorgimento, Catalogo della Mostra, a cura dello Stato Maggiore dell'Esercito; Milano, Fabbri Editori, 1987, in 8, pp. 126. S.p.
Pittóri e Soldati del Risorgimento è il tema della mostra che Roma, Napoli e Palermo hanno ospitato tra il dicembre 1987 e il marzo 1988, offrendo al pubblico l'opportunità di ammirare alcune tra le testimonianze pittoriche più interessanti del nostro Risorgimento. Fatte uscire da musei dislocati in ogni parte del territorio nazionale ed esposte eccezionalmente Insieme, queste opere sono le stesse che per decenni hanno illustrato testi scolastici e libri di storia, contribuendo a rendere vivi nell'immaginario collettivo gli eventi, le battaglie, gli uomini di quel tempo. Non ultimo questo, tra i motivi di interesse della mostra e del catalogo che di essa riproduce le immagini, arricchendole come di consuetudine, delle informazioni necessarie ad un pieno apprezza­mento da parte del lettore-visitatore.
La pittura italiana della seconda metà dell'800 risulta fortemente influenzata dagli eventi storici; dei molti dipinti che quegli avvenimenti intesero celebrare o che più semplicemente ritrassero, dando di essi una immediata e personale testimonianza, la mostra offre una selezione e Maurizio Corgnati, in apertura del volume, spiega quali criteri siano stati adottati nell'operare una scelta tutt'altro che facile.
Le opere proposte offrono l'occasione per riflettere sul multiformi aspetti del rapporto storia-arte e le note, che nel catalogo seguono l'articolo introduttivo di Corgnati,