Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
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1989
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Libri e periodici
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sede (Archivio Veneto, CXXII, 1984, pp. 65-75). Qui ci fornisce il Decreto col quale Napoleone I il 25 aprile 1806 concesse a Venezia un deposito franco di mercanzie forestiere proibite o non proibite, eccettuate le provenienti dalle fabbriche o dal commercio d'Inghilterra, e quindi il Regolamento per il porto franco di Venezia del 22 dicembre 1829, col quale Francesco I d'Asburgo, estesa la zona franca a tutta la città (Napoleone l'aveva limitata all'isola di San Giorgio e ad alcuni magazzini della Giudecca) ne stabiliva i modi della pratica attuazione.
Il Pillinìni sottopone questo documento all'attenzione di chi, ai nostri giorni, dà segni di riprendere l'argomento della zona franca a Venezia.
UMBERTO MARCELLI
GIANDOMENICO MUCCI, Carlo Maria Curci, Il fondatore della Civiltà Cattolica Roma, Edizioni Studium, 1988, in 8, pp. 156. L. 14.000.
GIORGIO CAMPANINI, Antonio Rosmini. Il fine della società e dello Stato; Roma, Edizioni Studium, 1988, in 8, pp. 182. L. 16.000.
Vogliamo innanzitutto fare qualche considerazione sulla collana Il pensiero politico e sociale dei cattolici italiani , diretta da Fausto Fonzi e Claudio Vasale, nell'ambito della quale questi studi sono stati pubblicati. La collana intende contribuire a diffondere la conoscenza delle idee che hanno ispirato l'azione politica e sociale degli intellettuali cattolici italiani tra Ottocento e Novecento. L'attenzione è rivolta non solo ad autori che si distinguono per robustezza di pensiero, ma anche a figure la cui influenza non è stata finora adeguatamente valutata dalla storiografia. Troviamo, quindi, ricerche su personaggi del mondo cattolico che, per quanto non troppo originali, hanno tuttavia suscitato vivaci dibattiti a livello culturale o hanno esercitato, dal punto di vista politico e sociale, influenza sull'opinione pubblica. Ciò che contraddistingue la collana è la sua veste divulgativa e, per cosi dire, militante . 1 volumi, infatti, si rivolgono ad un pubblico di non specialisti e, pur mantenendo un'impostazione scientificamente accettabile, si segnalano per l'agilità, la chiarezza di scrittura, la struttura didattica (generalmente si articolano in un'ampia introduzione, in un'antologia di testi dell'autore o del gruppo studiati ed in una sezione dedicata interamente alle prospettive di ricerca e alle indicazioni bibliografiche).
Riguardo al libro di Giandomenico Mucci, è da rilevare come esso costituisca, in parte, una rielaborazione di un precedente suo lavoro, intitolato II primo direttore della Civiltà Cattolica. Carlo Maria Curci tra la cultura dell'immobilismo e la cultura della storicità, di cui ci siamo occupati nel III fascicolo 1987 della Rassegna. Va notato, però, che. In sintonia con le attuali esigenze della collana, Mucci dedica nel suo nuovo lavoro grande spazio al pensiero più specificamente sociale di Curci, soffermandosi sugli aspetti salienti della riflessione del religioso napoletano rispetto al rapporto tra questione operaia e dottrina evangelica, e ai risvolti politici della sua azione, dalla valutazione negativa dell'astensionismo cattolico all'atteggiamento possibilista nei confronti del socialismo italiano. La scelta dei brani antologici è, perciò, tutta orientata in questa direzione,
Giorgio Campanini affronta, invece, l'ardua impresa di presentare in un numero limitato di pagine l'opera politica di Rosmini e riconosce apertamente il carattere riduttivo della sezione antologica, concentrata su scritti della maturità sia perché le opere giovanili attendono ancora di essere -filologicamente ricostruite, sia perché è soprat-