Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
anno
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1989
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pagina
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525
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Libri e periodici
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è liberale fino alla cima dei non molti capelli in quanto antiborbonico, ma poi, come garganico di un Sud profondo sotto il profilo psicologico prima ancora che sotto quello ambientale, darebbe l'anima al diavolo, nonché ai più efferati briganti, a cominciare da Michele Caruso, pur di esorcizzare dalle sue terre l'ombra delle baionette piemontesi e quella, almeno altrettanto lugubre, degli esattori.
Questo, si sa bene, non è solo risorgimentalismo ottocentesco quale prospettiva di studio, ma è Ottocento risorgimentale come norma di vita, misura di giudizio, filosofia , si dice oggi, il Borbone negazione di Dio , e questo più che mai, irremissibilmente, anche se dell'amministrazione e della tecnica dei tempi borbonici, in prima linea le società economiche ed i loro uomini, si tracciano profili e bilanci forse fin troppo ottimistici, E ancora il Mezzogiorno in quanto tale conquistato e non liberato, e perciò più che mai gemente nella sua altrettanto irredimibile maledizione, con le sue popolazioni le quali, Nardella lo scrive per il Gargano, ma lo si potrebbe ripetere per gran parte dell'osso appenninico, perduto ogni ordine civile, si sono condotte ad imo stato pressoché selvaggio .
È chiaro dunque che su questa strada non si può che procedere lungo un iter pressoché integralmente prevedibile; le popolazioni medesime sono ben presto indotte, per non dire obbligate, a rimpiangere il dispotismo borbonico , tanta è la loro avversione alla ingerenza piemontese nel Mezzogiorno (sic!), la reazione scoppiata in più. punti, con o senza concerto, nel giorno dei plebisciti, il 21 ottobre 1860, con innestate in essa manifestazioni di bracciali e terrazzani che Nardella presenta come aizzati da una subdola azione propagandistica clericale e legittimista donde il carattere pretestuoso di quelle manifestazioni (nelle quali tuttavia qualcuno potrebbe individuare l'unica cosa seria, perché organica e strutturale, di giornate sanguinarie di anarchia come quelle), infine il brigantaggio vero e proprio, con la sua sequela interminabile di violenza e di repressione, sul cui sfondo comunque Nardella si ricorda abbastanza del proprio liberalismo per discernere l'impervia strada della libertà (da tutto quello che ha detto prima, sorge, però, irresistibile il quesito abbastanza scettico su che razza mai di libertà si tratti).
Abbiamo abbondato nelle citazioni per offrire un'idea sommaria di quale sia l'impostazione a cui il catalogo si affida, (largamente populista, dunque, o si direbbe oggi con maggior décor antropologica, e perciò aliena dal dubitare, ad esempio, che i reazionari andassero recitando versi intimidatori prima di ammazzare la gente, osservassero cioè un rituale terroristico ed intimidatorio che è viceversa più ragionevole supporre essere stato ricostruito a posteriori, come i tamburelli e i violini di sanfedistica memoria, per acuire convenientemente l'horror delle ferine masnade .
Che poi esse facessero ad un tempo fervere i massacri ed il comunismo , come reputava con eloquente accostamento il governatore Gaetano del Giudice all'indomani degli eccidi d'ottobre, appellandosi perciò in convenienti panneggiamenti irredentisti alla reazione bianca proprietaria dei bravi montanari , che questi ultimi si sentissero infastiditi dalle spese di alloggiamenti militari nell'atto stesso in cui li invocavano, e cosi via di seguito, tutto ciò fa parte di una microstoria più o meno accidentata ed impervia che qui viene ripercorsa con ampio sussidio d'immagini inedite e rare.
Tra le quali ultime, singolari e rarissime, quelle delle masserie che fanno da epicentri alle imboscate, agli scontri a fuoco, agli asserragliamenti briganteschi, Monachella, Ferrigno, Perniili.
Si tratta di un capitolo di storia del territorio, meglio ancora di sua interpretazione e controllo, che proprio Nardella aveva cominciato a scrivere, ancorché indirettamente, presentandoci le memorie, o piuttosto i resoconti repressivi di Tommaso La Cecilia compassatore di campagna e liberale per non dover vivendi perdere causas.
Ci auguriamo che su questa via di ricostruzione organica, strutturale, egli voglia