Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
anno
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1989
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Libri e periodici
masse diseredate, svincolandosi, sul terreno politico, sia dalla passiva acquiescenza alle gerarchie ecclesiastiche, sia dalle collusioni elettorali di segno conservatore proposte dai cattolici transigenti che facevano capo al direttore della Rassegna nazionale Manfredo da Passano ed al vescovo di Cremona Bonomelli. Aperto, dunque, ai problemi sociali posti dall'industrializzazione, Murri si rese anche interprete di una possibile conciliazione tra democrazia e religione, tra socialismo e dottrina sociale della Chiesa attraverso la formazione di un'ampia rete di organismi politico-sindacali e di uffici del lavoro. Le idee murriane furono accolte con ostilità, ovviamente, dall'opinione pubblica liberale. Ma crescente risultò l'avversione verso di esse all'interno dello stesso mondo cattolico. Se poteva ritenersi scontato l'atteggiamento severamente critico dei circoli transigenti , propensi ad appoggiare con cautela i deputati moderati vicini alle aspirazioni cristiane, merita un approfondimento la decisa riprovazione delle correnti tradizionaliste che controllavano l'Opera dei Congressi. Esse ritenevano inaccettabili in primo luogo le pretese di autonomia politica a favore del laicato implicite nel programma murriano, in secondo luogo la sua accesa polemica antiborghese ed anticapitalistica. Nell'ambito dell'Opera dei Congressi, la tensione tra l'ala murriana e l'antico gruppo dirigente guidato da Paganuzzi sfociò in una crisi profonda. Nel 1902, fu necessario l'intervento diretto del pontefice. Leone XIII ebbe, tuttavia, un atteggiamento possibilista e, pur comprimendo l'autonomia del movimento democratico cristiano, cercò di mantenerlo nella cornice dell'Opera dei Congressi, consentendogli ancora un minimo di individualità programmatica e d'azione a livello sociale. Murri, però, riprese dopo qualche tempo la lotta aperta contro il gruppo dirigente tradizionale e, alla fine, Paganuzzi fu costretto a dimettersi. Nonostante questo parziale successo, il sacerdote marchigiano rimase ben presto coinvolto in altre polemiche, stavolta per alcuni suoi atteggiamenti che sembravano eterodossi perfino sul piano puramente religioso. Il successore di Leone XIII, Pio X, si dimostrò quanto mai diffidente verso la tendenza rappresentata dalla democrazia cristiana, in quanto la sua principale preoccupazione era quella di controllare i fermenti che, all'interno della Chiesa, indebolivano il magistero tradizionale (si pensi alla condanna del modernismo) e di ribadire fermamente la piena supremazia dell'autorità religiosa nell'attività del laicato cattolico. Nel 1904, di fronte al riacutizzarsi delle polemiche, il papa decise senz'altro lo scioglimento dell'Opera. Le elezioni tenutesi in quello stesso anno segnarono, infine, la vittoria della linea elenco-moderata. I cattolici tornarono, di fatto, a partecipare alla vita politica senza un partito e un programma propri, ma attraverso alleanze con la parte conservatrice della classe dirigente in funzione antisocialista. Pio X concesse, inoltre, ad alcuni di essi di farsi eleggere nelle liste liberali non già però come deputati cattolici, bensì come cattolici deputati : e ciò per sottolineare una scelta puramente personale e non vincolante per la Chiesa. Paradossalmente, quindi, la fine dellin transigei!tismo tradizionale organizzato provocò pure la crisi delle ambizioni egemoniche di Murri. Il suo contrasto con la gerarchia cattolica si inaspri fino ad arrivare alla sospensione a divinis nel 1907 ed alla scomunica nel 1909, allorché Murri fu eletto deputato con l'appoggio radicale e socialista, dopo aver fondato una Lega Democratica Nazionale completamente autonoma ed aconfessionale.
Guasco ripercorre -le tappe salienti del cammino murriano fornendo al lettore un'ampia documentazione. Fra i testi più significativi riportati ricordiamo il dibattito con Filippo Meda sui problemi dello Stato, il discorso di San Marino sul valore della libertà nel cristianesimo, lo scambio epistolare con Turati. Molto interessanti anche le ultime sezioni del volume, interamente dedicate ad una disamina delle prospettive della ricerca e ad una esauriente ricostruzione della bibliografia attualmente disponibile su Murri. Guasco rileva, comunque, come sia ormai necessario preparare finalmente, dopo tanti saggi su periodi brevi e ben individuati, un'ampia e approfondita biografia