Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDINI; NIEVO IPPOLITO
anno
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1989
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pagina
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543
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Libri e periodici
fliufriana, che colmi il vuoto quasi totale esistente tuttora (ove si eccettuino il pur pregevole saggio di Claudio Giovannini del 1981 e lo studio di Giampiero Cappelli risalente al 1965) per quella parte della sua vita che va dall'elezione del 1909 all'interventismo, al fascismo e agli ultimi anni di attività. In questo senso, Guasco auspica che possa riprendere al più presto la pubblicazione delle opere, e ancora più del carteggio, poiché tentare di scrivere una biografia murriana prescindendo da uno strumento tanto importante ed ampio come la sua corrispondenza, sarebbe un'impresa carente già nelle premesse . Vogliamo concludere riportando alcune riflessioni dell'autore che ci sono sembrate particolarmente importanti per la visione problematica ed aperta che esse offrono e perché investono indubbiamente un discorso molto ampio: Come si potrebbe impostare la biografia murriana? Facendo di Murri lo specchio di una società e delle sue contraddizioni? Vedendolo come interprete di un pensiero prima accettato, anche se criticamente, poi ripudiato, poi di nuovo rivisitato? Ripudiato in nome di quale ipotesi alternativa? [...]. Le domande che valgono per gli anni che portano Murri alla scomunica, si pongono anche per gli armi successivi, quelli della crisi delle istituzioni e dell'avvento del regime fascista [...]. È il discorso e il problema della continuità o rottura della storia d'Italia, della continuità [...] tra fascismo e democrazia cristiana, come spiegazioni di una forse soltanto apparente contraddittorietà delle evoluzioni di certi protagonisti, come capitolo di una storia degli intellettuali italiani.
FILIPPO RONCHI
PAOLO SANTARCÀNGELI, II porto dell'aquila decapitata (Civiltà del Risorgimento, 30); Udine, Del Bianco, 1988, in 8, pp. 254. L. 23.000.
La collana Civiltà del Risorgimento, edita da Del Bianco editore, comprendente saggi, testi e studi del Comitato di Trieste e Gorizia dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, fornisce un autorevole e approfondito contributo alla ricerca storica sulle travagliate vicende della Venezia Giulia. Il porto dell'aquila decapitata del fiumano Paolo Santarcàngeli, già professore all'Università di Torino ed esperto di letteratura ungherese, chiude fino a questo momento la collana che fra i suoi collaboratori annovera studiosi quali SchifErer, Cervani, Romano e altri non meno eminenti. Quest'ultimo lavoro di Santarcàngeli è un libro di memorie e di analisi sulle continue trasformazioni umane, politiche e culturali e sul risveglio di interesse per il mondo danubiano-balcanico, visto come fattore culturale di un ideale legame tra più popoli di lingue e tradizioni diverse e immersi in realtà politiche eterogenee.
Nel retaggio lasciato dalla complessa realtà imperiale, iUuminata, come ha scritto J. Roth, dal freddo sole degli Asburgo e contraddistinta dalle sigle K.u.K. (Kaiserlich und Kòniglich,!) l'autore scorge dei denominatori comuni , in grado di stimolare
i) A proposito del nome ufficiale attribuito alla monarchia asburgica, con il compromesso del 1867, Robert Musil, ne L'uomo senza qualità, scrive che esso [il regno] era imperial-regio, ed era imperiale e regio: uno dei due segni oppure 'ÌJ6X.' era impresso su ogni cosa e su ogni persona, tuttavia occorreva una scienza segreta ed occulta per poter distinguere con sicurezza quali Istituzioni e individui fossero da considerarsi imperi ai-regi, e quali imperiali e regi. Per iscritto si chiamava
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