Rassegna storica del Risorgimento
LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
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1990
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4 Filippo Ronchi ,
mercio nel quinto ministero Depretis (maggio 1883-marzo 1884), venne iniziato, sia pure con cautela. In questo campo, infatti, Depretis si limitò a subire l'iniziativa di alcuni colleghi di governo. La sua formazione di uomo della prima metà del secolo gli rendeva difficile accettare l'idea di un problema sociale autonomo. Non che a Depretis mancasse la sensibilità democratica, solo che essa veniva resa praticamente inefficace dal preconcetto dell'automatica risoluzione dei problemi delle classi popolari con la risoluzione dei problemi della classe dirigente.
Il programma di legislazione sociale trovò maggiori consensi in occasione delle elezioni del 1886, durante una fase che vide la forte avanzata del movimento operaio e, parallelamente, l'inizio di provvedimenti repressivi in grande stile.3* L'impulso dato da Berti ai suoi progetti corrispondeva allo sforzo della classe dirigente italiana di mettersi alla pari con le più avanzate consorelle d'Oltralpe. Egli presentò un programma organico di riforme, che comprendeva disegni di legge riguardanti l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, l'assicurazione contro la vecchiaia, la regolamentazione degli scioperi, il riconoscimento giuridico delle società di mutuo soccorso e operaie, il lavoro dei fanciulli nelle fabbriche.4) Ma tale programma, benché molto prudente, fu subito osteggiato dalla parte più reazionaria della borghesia italiana, formata dal blocco degli agrari meridionali e di alcuni settori industriali settentrionali. Questo lo si vide in maniera eclatante anche nel corso del dibattito, in Parlamento e nel paese, sul progetto di legge per il lavoro dei fanciulli.
L'industrializzazione rappresentò, effettivamente, un nemico terribile dell'infanzia e condusse ad una vera devastazione dell'universo infantile, facendo apparire sempre più nitidamente l'immagine del bambino come oggetto da sfruttare. Il processo di alfabetizzazione e l'istruzione crebbero, ma con il sorgere delle grandi concentrazioni industriali e del connesso bisogno di lavoratori per le fabbriche e le miniere, la particolare natura dei bambini risultò subordinata all'utilità che se ne poteva ricavare come fonte di manodopera a buon mercato. La loro docilità e la loro curiosità subirono una degradazione, per trasformarsi nelle caratteristiche deteriori di una pseudo età adulta. Un trattamento particolarmente crudele venne riservato ai figli delle classi diseredate, che erano usati per alimentare le macchine; molte furono le denunce che descrivevano il regno del terrore e della sofferenza imposto a questi bambini. La brutale situazione, comun-
divenuto uno dei leader della deputazione moderata piemontese alla Camera nel nuovo Regno unitario dopo aver tentato di rinnovare tutta la Destra sensibilizzandola alla questione sociale, si era schierato con la Sinistra. Depretis, che voleva conquistarsi le simpatie dei deputati piemontesi, lo nominò ministro di Agricoltura, Industria e Commercio nel suo quarto Gabinetto (29 maggio 1881-25 maggio 1883) e lo riconfermò in tale incarico anche nel quinto. Sulla personalità e l'opera di Domenico Berti, finora non particolarmente studiate, cfr. Dizionario biografico degli Italiani, Roma, 1967, voi. 9, pp. 511-514 (voce a cura di G. P. NlTTl).
3) Cfr. G. P. CAROCCI, Agostino Depretis e la politica interna italiana dal 1886 al 1887, Torino, 1956, pp. 483, 494, 496, 498.
Q Ivi, pp. 499-500.