Rassegna storica del Risorgimento
LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
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1990
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La legge sul lavoro dei fanciulli
que, non distrusse e non poteva distruggere l'idea dell'infanzia. Fortunatamente per il futuro, tale idea era molto più resistente di quanto non
10 fossero i bambini che non poterono mai beneficiarne. Il movimento, di portata europea, verso un concetto umano della fanciullezza fu dovuto, in parte, ad un cresciuto senso di responsabilità dei governi. È, infatti, da rilevare che nel XIX secolo, tra le classi più povere, neppure i genitori erano in grado di sviluppare quel livello d'interesse e d'impegno verso i propri figli che noi oggi potremmo considerare normale. Molti adulti risultavano semplicemente privi dei meccanismi psicologici necessari per provare un affetto autentico nei confronti della loro prole. L'arretratezza culturale ed il disagio economico limitavano sentimenti di questo genere.5)
11 bambino povero viveva da adulto fra gli adulti, ad immediato contatto con il mondo del lavoro, e veniva considerato portatore di naturale devianza. Per molti secoli, inoltre, aveva dominato un modello pedagogico che imponeva ai genitori di controllare il più possibile i loro sentimenti verso i figli, di mantenere questi ultimi a distanza, facendoli sentire diversi e inferiori. Era soprattutto fra i braccianti, i mezzadri, i coltivatori proprietari ed affittuari e gli operai, che i genitori tendevano ad assumere questo atteggiamento: esercitavano un'oppressione ferrea e continua, non manifestavano il loro affetto all'esterno. Già l'Inchiesta Agraria Jacini, condotta dal 1877 al 1884, presentava il quadro di famiglie contadine tenute insieme solo da calcoli di convenienza economica.6) Ed è risaputo, in ogni caso, che i genitori trattavano generalmente i figli non solo come una proprietà privata, con diritto di disporne come volevano, ma anche come beni da poter investire, qualora occorresse, per la sopravvivenza della famiglia. L'idea che lo Stato avesse il diritto di intervenire appariva, perciò, inaudita.7) Tuttavia, l'autorità esclusiva dei genitori andò gradual-
5) Se, ad esempio, un certo numero di famiglie operaie e artigiane, in alcuni centri urbani italiani, nella seconda metà dell'Ottocento, mandava i figli a balia era perché, in una società che non praticava l'allattamento artificiale, le madri impegnate in un lavoro extradomestico non avevano altra alternativa. È privo di senso, dunque, sostenere che, negli strati popolari, la domanda e l'offerta di allattamento dipendessero dalla mancanza di amore materno. Allo stesso modo, sarebbe ingiusto affermare che il vasto impiego di forza lavoro minorile nel periodo della prima industrializzazione, fosse dovuta alla cattiveria dei genitori poveri. Questa la tesi sostenuta da M. BARBAGLI in Sotto lo slesso tetto. Mutamenti della famìglia in Italia dal XV al XX secolo, Bologna, 1984, p. 381.
6) La complessità e l'urgenza dei problemi economico-sociali che si imponevano allo Stato unitario furono delineate organicamente per la prima volta dalla grande inchiesta agraria condotta tra il 1877 ed il 1884 sotto la direzione di Stefano Jacini. Sull'argomento cfr. A. CARACCIOLO, L'inchiesta agraria Jacini, Torino, 1973. Da notare, per inciso, che anche attraverso particolari forme linguistiche, quali ad esempio gli allocutivi di reverenza, i genitori mantenevano la distanza sociale tra loro ed i figli. L'uso del voi era, infatti, straordinariamente diffuso presso gli strati agricoli, abbastanza frequente in quelli operai. ,ln proposito cfr. M. BARBAGLI, op. cìt., pp. 270-272 e 489492.
7) La scoperta dell'infanzia inizia quando all' uomo in miniatura della tradizione medievale si comincia a dedicare un interesse fatto di cure, preoccupazioni educative e tutela, in parallelo con il costituirsi della famiglia borghese. I bambini non