Rassegna storica del Risorgimento

LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
anno <1990>   pagina <9>
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La legge sul lavoro dei fanciulli
del ministero di Agricoltura, Industria e Commercio aveva accertato che i ragazzi impiegati nell'industria (non comprese le miniere) ammontavano nel 1871 a 132.489, dei quali 28.844 al di sotto dei quindici anni e, fra questi ultimi, la grande maggioranza bambine.12) Nel 1881 i fanciulli-operai salivano a 301.886. Nel 1887, in soli 1.640 comuni (non venivano quindi calcolati i restanti 6.617 municipi del Regno) vi erano 82.103 operai dai nove ai quindici anni. Fra questi, 62.148 ragazze e 19.955 ragazzi; 3.918 i bambini di appena nove anni.13)
A dire il vero, indagini ed approfondimenti non erano mancati. Già nel 1874 la Commissione d'inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro nelle miniere siciliane proponeva l'esclusione dei minori di dodici anni da qualsiasi lavoro minerario e dei minori di quattordici dall'estrazione del minerale a spalla. Il 14 febbraio 1877, il ministero di Agricoltura, Indu­stria e Commercio iniziava un'indagine sul lavoro delle donne e dei bambini. Come dimostrarono esaurientemente i dati raccolti, il motivo fondamentale che induceva i padroni ad assumere fanciulli nelle fabbriche era quello di risparmiare sui salari. Infatti, impedendo il lavoro dei bambini, sareb­bero cresciute sicuramente le retribuzioni degli adulti.14) Allarmanti erano
mento si spiega perché nel 1873, a pochi anni dall'unità, il processo di industrializzazione era all'inizio: appena s'incominciava a crearne le premesse [...]. Né il Senato, per la sua composizione, era certo l'assemblea in cui gli interessi industriali fossero meglio e più rappresentati. La cautela dimostrata dalla Sinistra, che, con lo stralcio dal Codice sanitario della regolamentazione del lavoro nelle fabbriche e con il rinvio alla lunga procedura dell'iniziativa parlamentare voluti da Nicotera, consentì l'affermazione di tattiche dilatorie, si spiega, in una prima fase, considerando il fatto che essa era quasi tutta favorevole alla libertà economica e portata quindi a ridurre l'ingerenza dello Stato, apparsa più invadente durante gli ultimi governi della Destra. Cfr. G. MONTELEONE, op. ci/., pp. 234 e 238.
12) Cfr. L. BRIZI, op. cit., p. 80.
i3) Cfr. L. BRIZI, op. cit., p. 81. Non sarà inutile un raffronto con quanto, nello stesso arco di tempo, avveniva in due degli Stati europei maggiormente industrializzati. la Germania, nel 1875, erano impiegati nelle fabbriche 176.802 ragazzi al di sotto dei 16 anni; tra il 1881 e il 1884 tale cifra crebbe di 71.231 unità. In Inghilterra, sempre nel 1875, i bambini tra gli 8 ed i 13 anni di età costituivano il 14 del numero totale degli operai nelle fabbriche di cotone, il 20 nelle industrie della lana, il 7 in quelle del lino. Tra il 1850 ed il 1875, la cifra del fanciulli impiegati nei tre tipi di industrie tessili, al di sotto dei 13 anni, salì da 33.624 a 116.994, mentre nelle fabbriche di cotone (solo per citare un esempio) gli operai adulti scendevano da 119.628 a 115,391 e gli adolescenti (cioè i giovani compresi tra i 13 ed i 18 anni) calavano anch'essi da 41.207 a 38.557. Cfr. L. BRIZI, op. cit., pp. 78-80. Sulle condizioni di vita dei ragazzi nelle industrie inglesi ofr. K. MARX, II Capitale, libro I, tomo I, a cura di D. CANTIMORI, Roma, 1974 (Vili ed.), pp. 278-299.
) Cfr. Annali del Ministero dì Agricoltura, Industria e Commercio (d'ora in avanti A.A.LC), Roma, 1877, voi. 103 {Ricerche sopra la condizione degli operai nelle fabbriche), pp. 18, 39, 57, 62, 89, 97, 111-112. La Giunta consultiva per gli istituti di previdenza e sul lavoro, istituita da MI righetti nel 1869, nell'adunanza del 18 dicem­bre 1876, presieduta dal ministro di Agricoltura, Industria e Commercio Salvatore Majorana