Rassegna storica del Risorgimento

LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
anno <1990>   pagina <11>
immagine non disponibile

. La legge sul lavoro dei fanciulli
Si calcolava che soltanto un terzo di essi sapesse leggere e scrivere a malapena.17)
L'inchiesta del 1879.
Considerando i dati poco rassicuranti della prima inchiesta, il presi­dente del Consiglio Benedetto Cairoli, principale esponente della Sinistra democratica settentrionale, ritenne opportuno inviare, il 25 luglio 1879, una circolare a prefetti, Deputazioni Provinciali, Consigli Provinciali Sani­tari, Camere di Commercio, ispettori ed ingegneri delle miniere, municipi, associazioni economiche, Società di mutuo soccorso e industriali, per rac­cogliere pareri circa un progetto di legge sul lavoro dei fanciulli da lui elaborato.18) Le risposte furono numerose e contradittorie. Il loro esame, oltre a rivelarsi utile per comprendere quali fossero le diverse opinioni in merito ad un argomento tanto scottante, è interessante anche per farsi un'idea delle condizioni di vita dei bambini-operai e della mentalità dei loro padroni. Complessivamente 42 industriali si dichiararono senz'altro favorevoli all'introduzione della legge, 20 si dissero nettamente contrari e 110 favorevoli, ma con una serie nutrita di riserve non tanto sulla con­venienza della legge, quanto sulle sue modalità.
Gli argomenti usati dai proprietari delle manifatture per dimostrare il loro scarso entusiasmo nei confronti di un intervento dello Stato erano molteplici, anche se talvolta un po' grotteschi. L'associazione degli indu­striali lanieri di Biella, ad esempio, invitava addirittura il ministro a vedere l'uscita degli operai dalle fabbriche , affinché contemplando l'aspetto florido, il brio, la vivacità spesso chiassosa della gioventù si convincesse che non vi era nulla di vero nelle dicerie su quei luoghi e quelle industrie da cui l'operaio vien fuori pallido e sfinito .19) Giovanni Bollati, titolare di un cotonificio a Novara, aveva notato che il lavoro
17) A,A.I.C, ci/., p. 57.
H) Cairoli, sostenitore del riformismo umanitario, aveva inserito già nel programma del suo primo ministero, presentato alla Camera il 26 marzo 1878, l'impegno di fare un progetto [...] onde infrenare [...] il lavoro dei fanciulli nelle fabbriche, ed impedire che l'egoismo speculi sulla fame . Ma soltanto durante il suo secondo governo (luglio-novembre 1879), approfittando delle vacanze parlamentari, potè sottoporre il progetto al parere di associazioni, autorità, persone competenti, mantenendo lo stesso questionario della prima inchiesta. Però, a differenza di quanto era accaduto nel 1877, non si chiedeva questa volta genericamente un parere circa l'opportunità o meno di una legge sulle fabbriche, bensì si sottoponeva ad una specie di referendum un progetto di legge già elaborato, qualcosa di concreto su cui gli interrogati potessero formulare critiche, suggerimenti, modifiche. Cfr. G. MONTELEONE, op. eli., pp. 251-252.
W) Cfr. A.AJ.C, Roma, 1880, voi. 15, p. 66. Da ricordare che il centro laniero di Biella era stato il focolaio di dure proteste e lotte operaie fin dal 1861. Nel 1864 uno sciopero generale durato 3 mesi aveva strappato agli industriali un nuovo regolamento di fabbrica e la riduzione dell'orario di lavoro a 11 ore. Un altro grande sciopero nell'estate 1877 aveva indotto il governo ad aprire un'inchiesta sulle cause degli scioperi. Cfr. G. MONTELEONB, op, cit,t p. 254.
11