Rassegna storica del Risorgimento

LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
anno <1990>   pagina <24>
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24 Filippo Ronchi
Quegli stessi uomini politici, però, in tempi più calmi avevano con­cordato con Rossi circa l'opportunità di perfezionare semplicemente il Codice sanitario e di non ricorrere ad un intervento legislativo apposito per risolvere il problema. Ma i punti fondamentali della polemica di Rossi erano, ovviamente, altri e ben più consistenti. Scriveva, infatti, rivol­gendosi direttamente al suo principale antagonista, Luzzatti: A conside­rarci come nazione lavoratrice, vedrai un ente anemico, mentre tu sogni eccessi ed abusi e torture di corpi e di anime. Tutte le industrie unite d'Italia non fanno la decima parte di quelle del Yorkshire o del Incashire in Inghilterra [...]. Metti una maschera di ferro alle industrie lombarde e piemontesi: ne farai un simulacro da teatro .*) Questo per Rossi era appunto il fattore discriminante. I modesti opifìci di Biella, di Schio o di Busto Arsizio non potevano nemmeno lontanamente paragonarsi alle fabbriche inglesi, tedesche o americane. Chi poteva sostenere, dunque, onestamente che le vite delle donne e dei bambini si trovavano in pericolo? Non sono certo i Sella di Biella, i Ginori e i Florio coloro che si devono accusare d'inumamtà verso i loro operai.87) Il ventilato progetto di legge, quindi, non rispondeva ad un reale bisogno della società civile, rappresentava piuttosto la dottrina di un partito w,88* e più precisamente la bandiera per affermare l'esistenza della nuova scuola degli economisti autoritari.89) Tuttavia questi intorbidatoli della questione sociale90) sbagliavano a considerare come opposti gli interessi del capitalista e del salariato.91) L'intromissione, fra gli uni e gli altri, di una legge dello Stato non avrebbe sortito altro effetto che quello di rattizzare il veleno dei sofismi >*p> La fabbrica, insomma, non doveva essere toccata, la fabbrica era, per Rossi, un santuario 93> Egli lanciava, dunque, l'allarme per la situazione di crisi dell'industria italiana, che sarebbe rimasta ulte­riormente danneggiata dall'introduzione di una normativa sul lavoro dei fanciulli, ed approfittava dell'occasione anche per scagliare i suoi strali
critiche di Rossi per le loro finalità speculative) che al modello di democrazia corporativa proposto dall'industriale veneto contrapponeva il modello economico-sociale inglese, quello della democrazia parlamentare e della legislazione sul lavoro. Le diverse fasi della polemica sono ben analizzate in G. MONTELEONB, op. cit., pp. 241-249.
) A. ROSSI, op. cit., pp. 243-244.
87) Ivi, p. 95.
88) Ivi, p. 48.
8?) Jvi, p. 49. Rossi non nascondeva il suo disprezzo per i professori i quali, perché appunto non avevano sottomano dei fatti e dimostrazioni sperimentali, si conten­tavano di predicare le dottrine fra noi ed i fatti andavano a pigliarli a prestito fuori d'Italia . Ibidem.
* Ivi, p. 135.
9t) Ibidem.
52) Ibidem.
W> Ivi, p. 137.