Rassegna storica del Risorgimento

1821 ; CARLO ALBERTO RE DI SARDEGNA
anno <1921>   pagina <285>
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IL COLLOQUIO STOEtOO PT3L 6 MARZO 1821 285
parole di Carlo Alberto peccano di sincerità, almeno suonano ixn poco ambigue. L opinione poi del Manno che sia stato scritto nel 1822 non è ammessibile perchè contraddetta dalla testimonianza di Cario Alberto il quale il 5 gennaio 1822 assicurava il Barbania che, seb­bene fosse sollecitato da più ministri a scrivere un racconto degli avvenimenti, nulla, assolutamente nulla sarebbe uscito dalle sue mani (24).
I
(24) L'ODORICI in <MqMbrario e i tmmm,v<ìnze, Girelli, 1872, p. 27, pubblicò di qnosta lettera un brano solo dandole la data del 7 (FIORINI, op. cit., 190). Dall'archivio Cihrario ohe contifino in copia, tradotte in italiano dall'Odorici, tutte lo lettere di Carlo Alberto al Barbania scritte nel 1822, traggo la lettera che qui si pubblica per la prima volta* nel suo testo integrale!
Mio caro BarbJJia, l'ulthua lettera che mi avete scritta non può, .ra ' meno che vieppiù persuadérmi del sincero affettìftcho voi ma portate, essendo
- consigli di vero amico quelli che voi mi date: ma sebbene io trovi ragione-ii volissimi i riflessi che voi mi fate circa l'allontanamento da me di certo persone voi però confesserete essere indispensabile in un modo o in un altro l'allontanare certe persone, che feceire'Mi.questi ultimi tempi scene.acan-i dalose, come sarebbero Balduej e tèazzaniga. I/o /stesso signor Abbate, vo.t<uoji potete ignorarlo, teneva in casa sua una delle riunioni pochissime ortodosso: ora mi pare che voi potreste dire che io vi ho scritto ohe non voglio prò-i teggere lo perenne della mia casa più ohe gli altri, wùm- so i membri del
* Governo non avessero lagnanze intorno ad essi,, voi Joro le poneste àbbam -. donare, collocarle: a slposo*. o congedarle, làscjEaindp. io tutto questo al .: vostro tatto; ed al vostro affetto por me. Balduc particolarmente a Novara tenne una condotta non si potrebbe dire più indecente: i due vdletli a r, piedi che ricusarono di seguire là Principessa mi sombrano indegni di scusa:
* insomma io lascio pm questo, come il rimanente al vostro savio giudizio.
U ringraòj mio caro amico* fi guanto mi dite storno alla mia posi­li Jàonei gli è vero *ifcfl Imperatori, il Re cf raucia.! A Sovrani a " tati, mi. fecero dire.fe coso p lusinghiera circa alla mia condotta. Ma
* porro io oblio quante trascorso non ò possiti: io sono stato in preda* troppi dispiaceri, e a. troppe provo di ingratitudine per potorolameiite- marinarmi ch'io possa giammai vivere un istante felice in Piemonte. D al-.fronó-e poW stavo per dirooosé maglio è ch'io fatomlMlM voi sapete che in ogni taprfe *m wwrii M ripetici fto non era punto
uschiavo del mio starei* * W* vivamente io sento si 6 che m qua-
- lnnque stato io crederò che fl mio onoro non mi obblighi di essere, sempre