Rassegna storica del Risorgimento

LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
anno <1990>   pagina <32>
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32 Filippo Ronchi
Il dibattito al Senato.
Nel dicembre 1885, il Senato tornò a discutere, questa volta in assemblea riunita, la legge sul lavoro dei fanciulli. Il nuovo ministro ai Agricoltura, Industria e Commercio Bernardino Grimaldi, tipico esponente del trasformismo,133) aveva accettato senz'altro il progetto dell'Ufficio Centrale.
Nella tornata del 10 dicembre prese per primo la parola Tulio Mas-sarani, già cospiratore a Mantova nel 1848 e dal 1876 senatore del Regno, dopo essere stato deputato per quattro legislature sedendo fra i banchi della Destra. Si era distinto sempre per spirito filantropico ed il suo fu un intervento molto critico. Propose di non fermarsi al lavoro dei bambini, ma di estendere la tutela anche al lavoro delle operaie adulte, dato che una buona e verace igiene dell'infanzia non può fare a meno di incominciare dalla igiene della maternità .m) Polemizzò contro l'abbas-
politica interna, qualche indicazione si può trovare nella parte del suo carteggio conser­vata presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Cfr. in particolare b. 672, fase. 23, lett. 5, 6, Berti a Mancini, sX, 27 giugno 1885; Berti a Mancini, s.l., s.d. (ma 1887).
i33) Oratore formidabile (si raccontava che in qualche discorso fosse arrivato a pronunciare fino a 200 parole al minuto) ed esperto giurista, Grimaldi era stato tra i primi deputati che avevano aderito al gruppo capeggiato da Benedetto Cairoli nell'ambito della Sinistra. Ma nel 1879, in qualità di ministro delle Finanze, dapprima aveva cercato di ritardare il più possibile l'abolizione della tassa sul macinato, poi aveva contribuito a provocare la crisi del secondo Gabinetto Cairoli affinché non mancassero i mezzi onde dare all'Italia una forte Marina da Guerra . Tra il 1880 ed il 1884 la stella di Grimaldi aveva subito un'eclisse. Egli cercò, allora, di recuperare credito atteggiandosi a paladino delle classi meno favorite dalla fortuna . L'occasione per un ritorno in grande stile sulla scena politica, tuttavia, gli fu offerta dall'accentuarsi delle tendenze trasformistiche della Sinistra depretisiana, sempre più evidenti a partire dalla crisi del maggio .1883, che aveva sancito la virtuale fusione della Destra con gran parte della Sinistra in nome della difesa delle istituzioni dal pericolo radicale. 1 biografi sostengono che Grimaldi aderì al trasformismo più per forza d'inerzia che per deliberata volontà, più che per ambizione personale piuttosto per temperamento . Fatto sta che la sua spiccata capacità di rendersi bene accetto ai gruppi ed alle conventìcole della Camera, lo fece soprannominare dallo stesso Depretis Grimaldello . Conservò l'incarico di ministro di Agricoltura, Industria e Commercio fino al 1888 e già nell'autunno del 1884, dopo aver visitato le industrie del Piemonte ed i maggiori centri commerciali che si andavano formando nel Settentrione, si era mostrato convinto assertore della necessità di favorire in ogni modo l'industria nazionale. Cfr. R. BISCEGLIA, Bernardino Grimaldi, Roma, 1936.
Significativo il soddisfatto commento de La Perseveranza sull 'avvenuto cambio di guardia: Sotto la direzione dcll'on. Berti, il Ministero ebbe vita incerta, indecisa [...]. L'on. Grimaldi è capace di portare in quell'amministrazione molto del suo, perché ha un talento versatile e pronto, e perché non è un uomo da far passare un giorno senza avere, come suol dirsi, scritto la sua linea {La Perseveranza, 2 e 6 aprile 1884, p. 1).
34) A. P., Senato, sess. 1882-1886, Discussioni, tornata del 10 dicembre 1885, p. 4444.
Cospiratore contro gli Austriaci dal 1848 al 1850, deputato dal 1860 al 1869