Rassegna storica del Risorgimento

LAVORO DEI FANCIULLI LEGISLAZIONE 1886
anno <1990>   pagina <46>
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46 Filippo Ronchi .
13 anni ingombrano le vie, le bambine vestite di seta e di velluto che accompagnano in carrozza, al teatro e al caffè le prostitute d'alto bordo . Tutto il paese, insomma, a sentire La Riforma, era invaso da una infame coltivazione del vizio dei nostri fanciulli, a beneficio di una quantità di miserabili che rimangono assolutamente impuniti. Di una simile catastrofe morale, però, i legislatori non si erano occupati, mentre avevano deciso di vigilare severamente quelle persone che invece ai fanciulli possono aprire una vita fisica vigorosa, una vita civile, onesta, una vita illuminata. Così si esercita in Italia il socialismo di Stato, a tutto merito ed onore dei socialisti della cattedra.201)
Nell'ambito della Sinistra, in definitiva, restava solo II Diritto a sostenere con passione la politica che favoriva, anche se entro determinati lìmiti, gli strati sociali più indifesi. Al giornale espressione dei democratici settentrionali, vista la situazione, non rimaneva che sottolineare la viva e sincera sollecitudine per condurre in porto la legislazione sociale mostrata da Grimaldi e Luzzatti.202)
Conclusione.
La legge ebbe effetti quasi nulli. La vigilanza era stata affidata ad un ristrettissimo numero di funzionari, tanto che su La Tribuna del 20 giugno 1893 si poteva leggere che l'allora ministro di Agricoltura, Industria e Commercio Lacava, nell'intendimento di dare applicazione alle dispo­sizioni dell'I 1 febbraio 1886, aveva stabilito una ispezione generale in tutte le fabbriche, le miniere e le cave soggette alla sorveglianza della legge .203> Il numero dei libretti di lavoro rilasciati ai fanciulli-operai risultò quasi irrisorio. In provincia di Napoli, ad esempio, ben 56 comuni su 67 non avevano adempiuto alle pratiche relative, ancora verso la fine del 1887. Il sindaco di Palermo, interpellato dal ministero, rispondeva che nel capo­luogo siciliano non è applicato il lavoro dei fanciulli . Il Comune di Roma, nel giugno 1888, non aveva consegnato neppure un libretto di lavoro e identica era la situazione nelle province di Perugia ed Ascoli Piceno.204)
200 Ibidem,
202) // Diritto, 4 febbraio 1886, p. 1 {La libertà del lavoro).
203) La Tribuna, 20 giugno 1893, p. 3 {Sorveglianza sul lavoro dei fanciulli).
2W) Cfr. G. MONTELEONE, op. cit., pp. 271-280. Per quanto riguarda la Lombardia, complessivamente nel periodo compreso tra il 18 agosto 1886 ed il 13 dicembre 1887 solo nei circondari di Milano, Monza, Gal la rate, Abbiategrasso e Lodi furono rilasciati 22.102 libretti di lavoro, in netta prevalenza a ragazze (19.519). Da notare però che, rimanendo sempre nella stessa regione, il ministro si lamentava con lettera del 20 marzo 1888 al prefetto, per il numero estremamente esiguo di libretti consegnati dal comune di Brescia * avendo riguardo alla sua importanza industriale: tale numero infatti risulta essere stato dal 18 agosto 1886 al 31 dicembre 1887 solamente di 6 . 11 prefetto, dopo essersi consultato con il sindaco di Brescia, rispondeva che ciò era da attribuirsi alla dimenticanza delia legge da parte degli industriali, specialmente piccoli (lettera del 20 aprile 1888). Cfr. Archivio Centrale dello Stato, Roma, serie Ministero Agricoltura, Industria e Commercio < 1873-1897), buste 326-328.