Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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Emilia Morelli
come Celestino Roncati da Nizza (1900-1932). Da Marsiglia Carlo Bartolena (1910-1922), Cesare Parrà (1901-1909) e Domenico Panzani (1908-1928) che affronta i rapporti con il fascismo.
Dalle Isole Capo Verde e anche dopo il rientro in Italia Giuseppe Frusoni (1910-1924); da Bahia Bianca, Amedeo Remondino (1913-1920); da Tunisi Giuseppe Stefanini (1911-1917); da Suez Alessandro Coppola (1922-1927) che non abbandonerà mai Alina; da Lugano, Celestino Scossa (1925).
La sezione madre del Partito è quella di Terni, che si sgretolerà durante il fascismo. Giovanni Plini ne rappresenta il fulcro a partire dal 1900 fino al 1918 quando si trasferirà a Napoli, dove cambierà bandiera. Accanto a lui Ermete (1900-1926) e Angelo Tazza (1919-1924); Oberdan Car-loni (1910-1926); Tito Federici, che si sposterà a Foligno (1912-1922); Colombo Pietrangeli (1919-1921); Fulgenzio Proietti (1922-1925). Ricca è la corrispondenza con Ennio Rustici, che rimane fedele (1919-1927). Ricordiamo ancora Fortunato Spina (1907-1912).
Anche la sezione di Foggia è, agli inizi, fiorente per merito di Felice Figliolia che cadrà sul Col di Lana. Egli scrive quasi ogni settimana dal 1908 al 1913. Da Lucerà arrivano lettere di Alfonso Lacava (1910-1912); ancora da Foggia quelle di Giordano Postiglione (1908-1912); da Bovino quelle di Raffaele Lolatte (1908-1928) anche ad Alina.
La Calabria è presente con Federigo Adami (Cosenza, 1902-1911); Giovanni Domanico (Rogliano, 1903-1912); Salvatore Serra (Catanzaro, 1908-1912).
Per l'Emilia citiamo, da Parma, Pietro Arduini (1903-1912) e Icilio Fietta (1903-1927); da Ferrara Ugo Adolfo Gami (1910-1924) che scrive anche ad Alina e Pericle Maruzzi (1909-1911); da Bologna Antonio Gancia (1907-1921).
La Lombardia dà notizie da Brescia attraverso Giovanni Borghetti (1905-1919) e Giambattista Cacciamali (1910-1924); da Lodi con Paolo Soma-schi (1903-1908); da Milano con Alberto Gennari (1903-1923) e Napoleone Lanza (1900-1926); da Villanterio di Pavia con Pasquale Gibelli (1910-1927); ancora da Milano con Carlo Francesco Risi (1909-1925) la cui moglie Cornelia resta in corrispondenza con Alina fino al 1933; da Pavia con Ottorino Stucchi (1903-1904); da Bergamo con Giuseppe Locatelli Milesi (1908-1926) che romperà clamorosamente i rapporti con Alina nel 1935 aderendo al fascismo all'epoca dell'impresa etiopica.
Passiamo ora alla Liguria. Da Genova arrivano le lettere di Giuseppe Anselmi (1903-1925); Rinaldo Celle (1906-1920); Andrea Antonio Erede (1890-1908); Gino Pasetti (1905-1922). Del venerando Felice Dagnino restano tre lettere (1900-1908). Ricordiamo ancora Gerolamo Pinasco (1902-1908), Giuseppe Poli (1915-1927), Gaetano Traxino (1914-1924) e G. B. Vernazza (1903-1917).
La provincia di La Spezia è assai organizzata. Da Sarzana scrivono Cesare e Roberto Cargioli (1903-1923); da La Spezia Guerrino Fontana (1903-1913); da Piombino Tibaldo Lomi nel 1910; ancora da La Spezia, Natale Paita (1903-1911); da tPitelli, Emanuele Locori a partire dal 1910 e fino al 1933 ad Alina e Armando Sommovigo (1909-1912). La corrispondenza di gran lunga più importante, anche perché sottolinea la resistenza al fascismo dei