Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1990
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Le carte Albani
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ferrovieri e degli operai dell'Arsenale è quella di Pio Zerbinati (1921-1923) e soprattutto quella, assai ricca, di Luigi è Manfredo Repossi (1904-1926) che scriveranno anche ad Alina fino al 1938.
I tre centri più significativi del Partito sono, per l'organizzazione al vertice Firenze, per quella periferica la Romagna e le Marche. Si possono seguire le lotte interne alla ricerca di nuovi aggruppamenti repubblicani oltre agli scontri con i fascisti.
Cominciamo dalle Marche. I corrispondenti sono: da Fabriano, Onofrio Angelelli (1904-1914) e Augusto Rosi (1909-1911); Duilio Casoni da Camerino (1910-1914); Guido Lupi da Senigallia (1903-1907); Vittore Marchi ancora da Camerino (1909-1912); da Ancona Oddo Marinelli (1906-1911) e Giuseppe Negroni (1900-1925); molte sono le lettere di Torello Petrini (1900-1925) e Antonio Renzi (1904-1923) da Iesi; da Pesaro è la volta di Giuseppe Renga-neschi (1920-1926), di Gottardo Rocchi (1904-1912) e di Emilio Vanzi (1903-1925); Falconara è presente con ricchezza attraverso Mariano Rossi (1903-1927) e ancora Fabriano con Giuseppe Tacconi (1909-1921); da Chiaravalle scrive Odoardo Triti (1919-1920).
La Romagna. Do prima notizia dei corrispondenti meno assidui: Carlo Allegri da Cervia (1912); Attilio Ballella da S. Pietro in Vincoli (1908-1911); Severino Benati da Faenza (1920); Egidio Casadei (1903-1921) e Antonio Grilli (1903-1912) da Cesena; Duilio Martini da Lugo (1907-1923) con riferimenti polemici alla Consociazione mazziniana romagnola; Enrico Missi-roli da Bagnacavallo (1902-1912); Chiarissimo Maldini da Ravenna (1908-1914); Alfredo Orioli da Forlì (1904); Mentore Ronchi da Bertinoro (1907-1910); Gaspare Rosetti da Forlì (1903-1913); Vittorio Signorini da Rimini (1903-1913); Antonio Succi da Sant'Alberto (1908; 1920-1928). Il corrispondente più valido dalla Romagna è certamente Achille Poggiali, commerciante in stoffe, che risiede prima a S. Pietro in Vincoli e poi a Ravenna; le sue lettere abbracciano gli anni 1900-1927 e trattano dei problemi interni dei repubblicani e di quelli esterni con le altre forze politiche. Alla Romagna si riallacciano anche Terenzio Tocci che scrive prima da Cosenza, poi da S. Pietro in Vincoli, quindi da Livorno e La Spezia (1900-1911).
Per la Toscana c'è da fare una differenza tra il centro, Firenze da dove si dirigono le sorti dei repubblicani che agiscono nel solco mazziniano e le province. Ecco, quindi, le lettere di Andrea Giannelli che abbracciano il periodo 1901-1908 (sono molte nel 1904) e quelle di Luigi Minuti dal 1909 al 1921; Niccolò Righi tiene al corrente Albani tra il 1920 e il 1926 di quel che accade soprattutto dopo la scomparsa di Minuti.
Ed ancora, da Firenze, ricordiamo Leopoldo Martini (1917-1927), Celso Agostini (1918-1922); Giovanni Baldi (1920-1922); Bartolomeo Boggio (1922-1925) che resterà poi in corrispondenza con Alina da Lima fino al 1937; Guido Fiesoli (1919-1924); Giuseppe Minuti (1904-1920).
Da Pisa, invece, scrivono assai spesso Raffaello Carlesi negli anni 1906-1913, molto meno nel 1919-1926; Omero Lenzi (1907-1919) e Raimondo Fol-ebetti (1903-1922). Da Sesto Fiorentino Alfredo Contini (1907-1927) che aveva perso un figlio in guerra. Da Livorno Vincenzo Di Cocco (1903-1920), Gastone Mannucci (1903-1921), Alberto Nelli (1904-1909), Gustavo Paoletti (1906-1912),