Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1990>   pagina <59>
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Le carte Albani
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Ho già indicato alcuni dei corrispondenti politici che restarono in con­tatto con Alina anche dopo la scomparsa del marito (2 febbraio 1928), ma devo ricordare che, come il lavoro era comune, così lo era la posta.
Comincio, perciò, col citare le donne che scrivevano solo ad Alina: Nella Assagioli Ciapetti (1917-1932); Lina Andreotti Bagatti (1920-1929); Te-resita Baldi (1922-1925); Lina Barbaresi Pastore (1911-1922); Ernesta Batti­sti che nel settembre 1938 ringrazia per una recensione; Zelmira Bianchi Clerici (1917-1930); Teresa Bortolotti (1921-1933); Linda Bovio (1927-1930); Elena Chiostergì (1936-1939); Cecilia Del Bono (1920-1929); Paola Baronchelli Grosson (1916); Irene Imbriani (1911-1935); Teresa Labriola (1912-1915); Liana Mozzoni Sellier (1917-1928); Bice Pareto Magliano (1926); Giacinta Pezzana (1908); Virginia Pincelotti Poce (1918-1937); Eva Zedda (1919-1930); Nina Ze-natti (1915-1923). La famiglia Nathan è rappresentata da Sarina Levi Della Vida (1925-1935); Annie nata Engel (1925-1938), Virginia (1916-1922) ed anche da Jole che scrive nel 1938. Dei Garibaldi restano lettere di Ezio e Costanza (1928-1932); da non dimenticare alcuni articoli polemici su Alina pubblicati in Camicia Rossa.
Dei corrispondenti maschili un fedelissimo è certamente Onofrio An-gelelli di Fabriano (1899-1938) accanto ad Achille Poggiali di Ravenna (1908-1938) e ad Alfredo Bottai (1909-1938). Negli ultimi anni amicizie nuove come quelle di Mario Albata di Roma (1928-1932); Ludovico Bretti di Genova (1925-1935); Giuseppe Crescimone Jacona di Niscemi (1932-1934); Giacomo Gol-fera di Bologna (1928-1931); Gwilym O. Griffith (1935); Mario Lizzani (1923-1937); Enrico Pantano (1932-1934); Clemente Racchetti di Sondrio (1927-1937); Paolo Taroni di Milano (1930-1936); Giovan Guido Triulzi di Genova (1932-1938); Antonio Ugolotti di Langhirano (1928-1932). Anche la famiglia Mor-mina Penna non abbandona Alina: Melina di Spadafora le scrive fino al 1937.
Citiamo ancora una lettera di Italo Balbo del 1934; altre di Giorgio Del Vecchio (1927-1932); Luigi Federzoni (1925-1932); Felice Momigliano (1922-1923); Edoardo Pantano (1911-1931); Antonio Reggiani (1921-1922); Romualdo Rossi (1927-1931); Giuseppe Vitolo (1906-1929) con un sonetto su Mussolini del 1923. Chiudiamo l'elenco dei maggiori corrispondenti con Giuseppe Bru­ni di Massa Marittima (1917-1931); Mansueto Cantoni di Imola (1922-1929); Raffaele Di Lauro di Napoli (1925-1929).
Giuseppe Prezzolini chiede ad Alina nel 1917 notizie sull'attività delle donne in guerra; Ersilio Michel altre su La Terza Italia, per una voce che si apprestava a scrivere.
Ma quale fu l'attività principale di Alina nel quadro del Partito Mazzi­niano? Anzitutto la fondazione e direzione del giornale Fede Nuova a par­tire dal dicembre 1907. Tra le sue carte, originali di articoli, Uste di abbo­nati, rubriche di indirizzi.
L'iniziativa più importante è certamente quella di istituire a Roma, nel cinquantenario della morte di Giuseppe Mazzini, una Università mazzi­niana. Febbrile raccolta di fondi (sono conservati- lutte le schede di sot­toscrizione) che da risultati insperati e permette di iniziare il 10 marzo 1922 l'attività pubblica con conferenze e lezioni. L'entusiasmo cala, i fondi