Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1990>   pagina <62>
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2 Libri e periodici
culturale di croati e sloveni, cercando di mantenere il controllo del municipio contro gli allo­geni che erano al pari di loro, cittadini con gli stessi diritti nello stesso Stato. Anni intensi culturalmente e polìticamente, nei quali si faceva strada il socialismo che in nome dell'inter­nazionalismo riuscì a guadagnarsi voti nei vari gruppi etnici, finché la catastrofe della Grande Guerra (1047 furono i volontari triestini nell'esercito italiano e 182 i caduti) portò alla riunione agognata dalla maggioranza dei cittadini, e alla perdita per il mondo tedesco dello sbocco sull'Adriatico, Trieste forse più di Vienna è stata la città che tutti i popoli della monarchia hanno sentito come propria , commenta A. Ara, sui sentimenti che hanno accompagnato la dissoluzione dell'impero (p. 103).
Apih continua ai giorni nostri, fino a porsi il problema di una difficile crisi di identità di questa citta-isola.
FLORIANO BOCCINI
MIRIAM J, LEVY, Governance and Grievance-Habsbitrg Policy and Italian Tyrol in the Eighteent-h Century; West Lafayette-Indiana, Purdue University Presse, 1988, in 8, pp. 231. 17,50.
Il Trentino {pur senza il principato di Trento) e l'Alto Adige sul finire del Sette­cento, la non facile, eppure indispensabile, convivenza di una maggioranza e di una mino­ranza diverse per lingua, costumi e cultura, la nascita, nell'elemento italiano, del senti­mento nazionale, l'impatto delle riforme illuministiche di Vienna su due società, tutto considerato, assai peculiari come erano quella sud-tirolese e quella dei confini italiani del­l'impero asburgico. Questi sono i temi trattati dall'autrice nel suo agile volume dedicato alla prima crisi politica verificatasi al di qua delle Alpi tra l'elemento tedesco e quello italiano.
Rivolgendosi ad un pubblico di lingua inglese che ignora quasi del tutto i termini del problema e seguendo una consolidata tradizione della storiografia anglo-sassone la Levy passa in esame nel primo capitolo la società o, forse meglio, le due società, quella tedesca e quella italiana, che vivevano tra il Brennero e il Garda analizzandone i rapporti, la composizione, la storia, l'economia.
Il secondo capitolo, significativamente intitolato Preti, Poeti ed Accademici: Illu­minismo ed Italianità nel Tirolo italiano , ci fa scoprire e seguire attraverso la vita e le opere di alcuni personaggi, per lo più, appunto, uomini di lettere, membri di acca­demie ed ecclesiastici, la nascita di un sentimento di nazionalità, con una colorazione all'inizio quasi esclusivamente intellettuale ma che in breve assume rilevanza politica, e che può essere sintetizzato nel verso Italiani noi siam, non Tirolesi di un sonetto di dementino Vanettì.
I reclami è il titolo del terzo capitolo, dedicato ai motivi di frizione tra i due gruppi etnici: lagnanze di carattere politico, per la negata partecipazione dell'elemento italiano agli organismi rappresentativi della regione, di carattere economico, legati alle gabelle che gravavano sui vini del Trentino e del Roveretano, e di carattere ammini­strativo, circa l'uso della lingua locale nell'amministrazione e nei tribunali (e parecchi tra i reclami di quest'ultimo tipo sussistono ancor oggi, a duecento anni di distanza, pur se spostati ora a nord della stretta di Salorno).
I quattro capitoli successivi sono più legati agli avvenimenti contingenti di quegli anni, alle riforme giuseppine e leopoldine, alla dieta di Innsbruck ed alla soluzione dei problemi sul tappeto così come verrà pilotata dalla corte di Vienna. Soluzione, però, che risolve i problemi soltanto per i pochi anni che la separano dall'arrivo dei Francesi e dal susseguirsi delle guerre, delle occupazioni e delle rivolte che segneranno gli anni tra il 1796 ed il 1813.
L'autrice, americana e per ciò stesso neutrale ed obiettiva, vuol trattare una materia In cui, fatalmente, un autore italiano o tedesco è condizionato dalla propria cultura; ha condotto una ricerca assai accurata su basi bibliografiche ed archivistiche assai ampie, puntualmente citate in nota. La forma e agile, precisa, scorrevole e, soprattutto, con* creta ; rivolta com'è ad un pubblico di lingua inglese, a beneficio del quale sono desti