Rassegna storica del Risorgimento
LAFFOND JEAN-BAPTISTE
anno
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1990
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pagina
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147
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FONTI E MEMORIE
CONSOLATI ESTERI E RIVOLUZIONE NAZIONALE
IL CASO LAFFOND
In primo luogo rettifico la prima frase della tua lettera. La nostra conoscenza .data dagli ultimi del 1839, cioè da 38 anni e mesi .
È il 20 marzo del 1878. Su carta intestata Camera dei Deputati, Nicola Fabrizi risponde ad una lettera di Jean-Baptiste Laffond, vice console di Erancia a La Spezia.1) Le due frasi sono semplici, affettuose, vogliono sottolineare quanto tempo è trascorso dall'inizio dell'amicizia e prefigurano, sia pure indirettamente e inconsapevolmente, il bilancio di un'epoca. Da ormai otto anni Roma è capitale di quell'Italia per cui i due amici hanno tenacemente combattuto. Dal 1839, da quei 38 anni e mesi i tempi sono molto cambiati. La Legione Italica è ormai un ricordo della fase eroica del Risorgimento. Il cognome francese dell'interlocutore dell'uomo politico modenese, Laffond, non deve indurre in errore: non si chiama Jean-Baptiste, ma Gio.Batta. Non è una sterile questione filologica: in tutti gli scritti, escludendo i rapporti ufficiala inviati dal console alla madrepatria e gli Annuari dello Stato francese, Laffond si firma sempre Gio.Batta o Giovanni e così fanno i suoi corrispondenti: un'italianità tenacemente riaffermata ed energicamente rivendicata, soprattutto negli ultimi anni di vita. È infatti particolarmente significativo il suo testamento politico, insieme manifesto di una generazione e rievocazione autobiografica, sottilmente percorso dall'amara constatazione di non aver visti riconosciuti i propri meriti, che furono tali e tanta. Ci riferiamo a La mia Confessione affinché si sappia dopo la mia morte i servigi che ho resi all'Italia come Cospiratore.2' Sono due fogli manoscritti, di grafia minuta ed elegante, che vale la pena leggere perché ci danno un'immagine tutto sommato veritiera di chi fu e, soprattutto, di come operò Giovan Battista Laffond: Ho
i) La lettera di Nicola Fabrizi a Laffond è in Museo del Risorgimento di Roma (d'ora in avanti MRR), busta 714, cartella 25, inserto 9.
Nicola Fabrizi fu deputato del Regno d'Italia, nelle file della Sinistra, a partire dall'ottava legislatura. Per la bibliografia su Nicola Fabrizi, avvertendo che ancora oggi manca una biografia complessiva sul personaggio, si rimanda a FRANCO DELLA FERUTA, I democratici dalla Restaurazione all'Unità, in Bibliografia dell'Età del Risorgimento in onore di A. M. Ghisalbertl, Firenze, Olschkì, 1971, pp, 274-275. Per quanto concerne i rapporti tra Fabrizi e l'ambiente cospirativo e rivoluzionario toscano, si veda, in particolare. FRANCO DELLA PERUTA, Mazzini e '4 rivoluzionari italiani. Il Partito d'azione, ì830-1845, Milano, Feltrinelli, 1974, passim.
2) il testamento politico di Laffond è conservato in MRR, b. 714, e. 68, Ins. 3.