Rassegna storica del Risorgimento

1845 ; RIMINI ; ROMAGNA
anno <1921>   pagina <312>
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che si cospirasse COBÌ vicino e intorno a lui per innovazioni così importanti dello Stato! O si era illuso cogli altri ohe il Ee avrebbe ceduto o, se era convinto del contrario, data la sua posizione deli­catissima, non avrebbe dovuto prestare facile orecchio ai cospiratori, o almeno avrebbe dovuto subito disilluderli con esplicite ed eRèr-
giche dichiarazioni.
Non vi è quindi per me dubbio alcuno che il giorno 6 Carlo Alberto abbia dato il suo consenso e che il Santarosa abbia detto quella verità ohe Carlo Alberto nel suo primo memoriale non rispettò.
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E qui strettamente connessa colla prima questione si affaccia­la seconda. Ammesso il consenso quale fu? Che cosa promise Carlo Alberto? Fu un consenso condizionato od incondizionato? Ammesse le condizioni, quali furono ? A queste domande siamo costretti dalla reticenza del Santarosa che si appagò di scrivere che riteneva inu­tile dare i dettagli di un progetto che non ebbe alcun seguito. Dobbiamo rammaricarci di ciò ma la fonte dobbiamo prenderla come è e sui punti che tace procedere ad induzioni e ad interpre­tazioni. Del resto il progetto ci è noto per altare vie.
Doveva il movimento farsi la sera del 7 secondo le fonti earlo-albertine o all'alba dell'8, secondo il Santarosa. Questi dice che doveva aver luogo a Torino mentre il Re era a Moncalieri : secondo il Simpie Béoit i cospiratori avrebbero chiesto l'appoggio di Carlo Alberto per il piano seguente: recarsi a Moncalieri quando vi fosse stata la Corte: far prendere le armi all'artiglieria, comandata dal Collegno : impadronirsi del ponte di Po, mentre i cavalleggeri stan­ziati a Fossano avrebbero marciato su Moncalieri e i principali capi avrebbero dovuto entrare presso il Ee e chiedergli a nome del popolo intiero le bienfait d'une constitution ; il Gifflenga nel suo memoriale (77) ci rivela che il piano era di marciare su Mon­calieri con alcune truppe a chiedere al Ee il patto di Spagna
(77) la Btaxo. op. cii pag, 109.