Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA ROMANA 1798-1799
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1990
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Mario Battaglini
Tuttavia una prima osservazione si può fare ed è che Berthier, pur fornendo il più ampio appoggio ai patrioti romani, volutamente si mantiene da parte e non partecipa àn Campidoglio alla approvazione dell'Atto. In che cosa, poi, sia consistito, in concreto, questo aiuto di Berthier è possibile dirlo, solo oggi, attraverso alcuni documenti fino ad ora sconosciuti.
In un rapporto al Direttorio datato Rome, le 28 Pluviose (16 febbraio) Berthier fa un racconto particolareggiato degli avvenimenti di Roma dal 10 febbraio in avanti.40) Anzitutto egli, riguardo alla rivoluzione di Roma, dice : Je ne voulait paraitre en rien dans ìes événements qui se preparaient. E aggiunge: Tout était prévu pour que le plus grand ordre regnat dans cette revolution et j'avais trace le pian du nouveau gouvernement qu'on devait me présenter pour substituer à ì'ancien.
Ed, infine, ecco il racconto del 15 febbraio: Enfin le 27 au matin une populatian nombreuse et qui formait la majorité des Citoyens de Rome se réunit à campo Vaccino, y proclama sa souverainété, dèclare l'ancien gouvernement déchu de son usurpation, se constitue en Republique Romaine et nomme un gouvernement .provisoire doni j'avais indiqué le nombre et une députation vint aussitot dans mon camp, me présenter au nom du peuple l'acte de son indépendance; je lui promit ma réponse au Capitol .
Da questo racconto, si evince che Berthier, qualche giorno prima del 15 febbraio, prese contatto con i patrioti romani ai quali espose il suo progetto di costituzione. Quale fosse questo progetto non sappiamo, ma si doveva trattare di uno schema volutamente generico.
Ma che il nuovo governo sia stato organizzato da Berthier, con l'aiuto dei patrioti romani, lo dice lo stesso generale e lo confermano il Valen-tinelli e il Sala. Scrive Berthier: J'avais propose avec les principaux patriotes un gouvernement provisoire. E il Valentinelli: I sedicenti Patriotti si divisero lieti fra loro le cariche del nuovo Governo, inviluppando altri, giudicati necessari e per ritrarne istruzioni e regolamenti. Il Sala, infine: Nobis polliceri debemus ex Gallorum sapientia itemque ex fide et honestate civium qui rempublicam administrabunt. Eosdem Galli designarunt .4n Quel che è certo è che l'Atto consegnato a Berthier (e da questi siglato come originai) non fu MAI reso noto, mentre -fu pubblicato un testo del tutto rimaneggiato.
Le varianti rispondono, però, a due esigenze che rappresentano i caposaldi della politica di Berthier e, quindi, a lui debbono addebitarsi. Da un lato, infatti, egli cercava, in tutte le occasioni, di non urtare la suscettibilità della classe politica più potente nello Stato pontificio: quella sacerdotale. Dall'altro, cercava di dare al nuovo governo una base più ampia di quella che avevano avuto presente i redattori dell'Atto, allargandola ad altri gruppi sociali, specie del mondo economico.
Se questo è da considerare l'intervento diretto di Berthier, sull'Atto,
40) Anche questo documento è conservato presso gli Archivi del ministero della Guerra a Vincennes <Archives milltalres).
4i) Per Valentinelli vedi Memorie, p. 203; per 11 Sala v. Diario, HGL p. 180.