Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA 1798-1799
anno <1990>   pagina <457>
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Nascita della Repubblica Romana
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colla pluralità dei voti, deliberato. Si ha cioè, un organo collegiale, senza un nome specifico, con funzione deliberante e composto dall'insieme degli organi del potere esecutivo.69)
Ma (dimostrazione evidente della confusione che regnava in questi primi giorni di vita nella neo Repubblica) si hanno anche due Ministri (degli Affari Esteri e degli Affari Interni) con funzioni non chiaramente delineate, ma certo meramente esecutive.
Come si vede, ben poco si può dire circa le competenze di tutti, gli organi del governo della repubblica, in questi primi giorni della sua esistenza, compresi anche gli organi giudiziari. Per questi, l'uso dei nomi latini rende ancor più equivoca la loro qualificazione e impedisce, ren­dendo pressoché impossibile la corrispondenza con gli equivalenti giudici francesi, una loro precisa identificazione.
Se è impossibile stabilire le esatte funzioni dei singoli organi, previsti nell'Atto del Popolo Sovrano, da questo possiamo ricavare un dato assai importante per la storia della nascente repubblica, e cioè la composizione della classe dirigente a Roma, in questo periodo.
Le persone nominate alle cariche previste nell'Atto erano, comples­sivamente, settantaquattro. Di queste, cinque erano nobili: Bonelli, Bor­ghese, Santacroce, Sforza Cesarmi, Spada. La cultura era più che degna­mente rappresentata da Ennio Quirino Visconti, archeologo famoso; da Pessuti, matematico celebre in Europa; da Renazzi, famoso penalista. Quanto agli ecclesiastici, vi erano nomi oscuri, come Ceci e Costantini, ma assai famoso era Claudio Della Valle. Rappresentavano i commercianti e i mercanti di campagna, Terziani, Stampa, Maggi e Cruciani. Infine, più numerosa di tutti, era la rappresentanza delle libere professioni: archi­tetti e ingegneri come Vici e Barberi; medici, come Angelucci e Corona; avvocati, come Bassi, Brunetti, Cipriani, Nicola Corona, Ferretti, Rey e Riganti
Come si vede, si trattava di una classe dirigente di estrazione a prevalenza borghese, con una piccola punta aristocratica. Mancavano del tutto, invece, gli artigiani e i lavoratori dipendenti. Ciò che importa, però, è che le successive modifiche non spostano molto, a Roma, le componenti di questo gruppo dirigente il quale, anzi, rimase, per tutta la durata della Repubblica Romana, pressoché inalterato nella sua composizione.
/ proclami di Berthier sulla organizzazione centrale e periferica della Repubblica Romana.
Il 15 febbraio, nello stesso giorno nel quale fu approvato sul Campi­doglio l'Atto del Popolo Sovrano, Berthier, come si è accennato, apponeva
h Di queste riunioni dà notizia in due punti diversi il ms. già citato alla nota 27
il quale dice: Cominciarono i Prefetti de' rispettivi dipartimenti a congregarsi fra
loro per prendere le opportune provvidenze. E più oltre specifica: I Prefetti riuniti presentarono in termine di tre giorni una legge relativa ecc. .