Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA ROMANA 1798-1799
anno <1990>   pagina <458>
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458 Mario Battaglini
la sua firma a due proclami di eccezionale portata. Essi, infatti, contenevano le norme sulla organizzazione centrale e periferica della nuova repubblica. Ma Berthier, dopo averli firmati, tenne ben chiusi i due proclami e li pubblicò solo (stando al racconto del Sala) il 22 febbraio.
Il motivo di tale ritardo nella pubblicazione dei due atti, ci sfugge: tuttavia, una ipotesi è possibile farla.
Berthier non era un teorico della politica e conosceva ben poco del diritto costituzionale, per cui temeva di sbagliare, addentrandosi in un campo a lui estraneo, quale era quello contenuto nei due proclami. Per questo, nel (rapporto al direttorio già ricordato, scriveva che riteneva molto importante que le Commissaire Monge et les autres que vous m'avez annoncé fussent ici; en attendant je ferai pour le mieux.
Perciò, siccome la situazione si faceva, a Roma, sempre più confusa per la macchinosità della nuova struttura e, forse, più ancora, per la sua stessa novità, Berthier decise di rendere pubblici i due proclami da lui firmati il 15 febbraio, senza attendere oltre i Commissari del Direttorio.
Pertanto, in quest'ultima parte del nostro studio, basandoci su di essi cercheremo di dare il quadro completo degli organismi che avrebbero dovuto reggere la repubblica, fino alla approvazione della costituzione.
1. Il proclama sugli organi centrali.
Abbiamo veduto, sia pure sommariamente, la storia di questo pro­clama: vediamone ora il contenuto.
Esso rappresenta il tentativo, fatto da Berthier, per dare alla nuova repubblica una struttura più efficiente. Scompaiono, infatti, i diparti­menti mentre i consoli prendono una figura ancor più vicina a quella dei Direttori francesi e i Ministri rimangono in una posizione sempre subordinata.
Precede il testo della costituzione di Berthier (che è bilingue) un breve preambolo che contiene, però, due bugie. La prima, che il popolo romano avrebbe presentato al generale in capite il suo desiderio per un governo popolare ; la seconda che avrebbe presentato anche i Cittadini che hanno riunito il maggior numero di voti per comporre questo governo . La prima bugia traspare chiaramente da tutto il racconto che ho fatto fino ad ora, dal quale risulta che, a spingere per la creazione di un governo repubblicano, fu proprio Berthier e non i romani. Quanto alla seconda, anch'essa è evidente, poiché nessuno ha mai proceduto ad elezioni a Roma, neanche quando fu approvata la Costituzione.
Al vertice dell'organizzazione ideata da Berthier è il Consolato, com­posto da sette Consoli (che diverranno cinque, nella Costituzione del 1798) e che ha due compiti precìpui: l'esecuzione di tutte le leggi e da proposizione di nuove leggi secondo l'urgenza .
Non è facile, però, individuare quali fossero esattamente i compiti che Berthier affidava al Consolato. E, anzitutto, non è chiaro a chi sia