Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1990
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Salvatore Candido
Occorre dire che sul caso, ancora prima che il Lodolini facesse conoscere i documenti sulla partecipazione dei deportati ai rivolgimenti politici in Bahia, cui ci riferiamo appresso, erano intervenuti, nel 1957, Paolo Scarano che in un capitolo del suo Rapporti politici, economici e sociali tra il Regno delle Due Sicilie ed il Brasile (1815-1860), aveva trattato, anche, della ripercussione che i casi brasiliani dei deportati dagli Stati della Chiesa avevano avuto su un progetto similare già avviato dal Governo borbonico31 e chi scrive, nel giugno 1974, nel corso di un Convegno sul tema II movimento migratorio italiano dall'Unità nazionale ai giorni nostri organizzato in Napoli dallo Istituto italiano per la storia dei movimenti e delle strutture sociali .4)
Il Ghisalberti, riferendosi cinquanta anni or sono, nel saggio citato, agli elenchi dei compromessi politici della Romagna, del Lombardo-Veneto
di viaggio al Brasile. Nessun cenno sul coinvolgimento dei deportati nelle lotte politiche che funestarono la regione negli anni 1837 e 1838.
Sul contributo dato dal Gualterio vedasi E. LODOLINI, Detenuti politici, cit., p. 133 e n. 11.
Successivamente alla pubblicazione del saggio del Ghisalberti, si riferirono a detta emigrazione coatta in brevi note, ma senza giungere ai casi che seguirono in Brasile, i seguenti: a) RENATO LEFEVRE, La spedizione dei deportati polìtici in Brasile nel 1837, in Strenna dei Romanisti, Roma, 1946, pp. 252-255; b) PAOLO DALLA TORRE, Nel sessantennio della morte di Alessandro Cialdi (1806-1882) Presidente della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei, in Pontificia Academia Scientìarum. Comentationes, 1943, voi. VII, n. 23, pp. 709-732. Nel primo saggio, il Lefevre tratta delle difficoltà di inserimento degli emigrati nella provincia del Salvador e, con riferimento agli atti della segreteria di Stato conservati nell'Archivio Segreto Vaticano, scrive che essi offrono un'abbondante documentazione relativa alle movimentate vicende di questa spedizione transatlantica, rimaste pressoché ignorate. Nel secondo saggio, il Dalla Torre, nelresaminare i meriti scientifici del Cialdi, capitano di vascello della Marina militare papale, di cui sono messi in risalto i meriti sia per audaci viaggi in mari e terre lontane, sia per pregevolissime opere scientifiche prevalentemente volte al campo fecondo della idraulica marina, si riferisce brevemente alle traversie della navigazione sulla base del racconto fattone dal Cialdi (doc. Vi).
3) In Archivio storico per le Province napoletane, N. S., voi. XXXVII, 1957, nel capitolo dal titolo La deportazione napoletana in Brasile, lo Scarano dà notìzia della Convenzione stipulata, 1*11 dicembre 1819, fra il Regno di Napoli e il Regno Unito del Brasile, del Portogallo e di Algarve che rese possibile, nel 1820, il trasferimento in Portogallo di circa trecento detenuti per reati politici, la maggior parte dei quali, poi, raggiunse il Brasile. Ma si trattava di detenuti per reati comuni. Lo Scarano dà, poi, notizia di altri tentativi, non giunti a conclusione, fatti nel 1851 presso il Governo del Cile e di una convenzione firmata, il 9 ottobre 1856, per l'invio in Argentina di 6000 carcerati politici.
4) Chi scrive intervenne in detto Convegno con una relazione dal titolo L'emigrazione polìtica e di élite nelle Americhe (1819-1860), pubblicata in II movimento migratorio italiano dall'Unità nazionale al giorni nostri, a cura di Franca Assante, voL I, Genève, 1978, pp. 113-150 (voi. 24 della Biblioteca dei Cahiers in terna tionaux d'histoire écono-mique et sociale ). Il problema dei deportati nelle Americhe vi è trattato nel capitolo seguente: L'emigrazione forzosa nelle Americhe. Il trasferimento coatto di prigionieri politici net Nuovo Mondo (pp. 120-125).