Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ROMANI BRASILE 1837
anno <1990>   pagina <481>
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Emigrazione coatta in Brasile
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di secessione dall'autorità imperiale di Rio de Janeiro. La più nota fra queste è la rivolta della provincia di Rio Grande del Sud che ebbe inizio nel settembre 1835, portò, il 10 settembre 1836, alla proclamazione della Repubblica Riograndense e si concluse, nel febbraio 1845, con la pace di Poncho Verde. Alla rivoluzione riograndense, che fu matrice e stimolo per altre imprese indipendentistiche, parteciparono numerosi italiani, fra cui Garibaldi e G. B. Cuneo, come abbiamo documentato nel nostro La rivoluzione riograndense nel carteggio inedito di due giornalisti mazzi­niani: Luigi Rossetti e G. B. Cuneo, 1837-1840?)
Contrariamente a quanto avvenne per detta rivoluzione, scarse sono le notizie riferentesi alla partecipazione italiana alla Sabinada che il de Azevedo ha potuto trarre dagli Archivi del territorio; esse, comunque, arricchiscono di nuovi dati la vicenda già nota per le fonti italiane e, particolarmente, per il notevole contributo del Lodolini, cui rimandiamo. Questa vicenda costituisce una pagina fra le più significative della appas­sionante storia della presenza in Brasile delle ideologie e degli adepti collegati con il Mazzini e la Giovine Italia su cui chi scrive richiamò nel 1968 l'attenzione degli studiosi con il suo L'azione mazziniana in Brasile ed il giornale La Giovine Italia di Rio de Janeiro (1836) attraverso documenti inediti o poco noti.)
2 II mancato accoglimento dei deportati a Bahia.
È questo il tema di fondo, essendosi fatta, poi, risalire, particolar­mente dalle autorità pontificie, la responsabilità dell'intervento dei depor­tati alla rivolta al fatto che essi e, per alcuni, anche i famigliari versassero in una situazione di estrema miseria che li portava a legittimi risentimenti nei confronti della classe dominante e, in genere, del potere. Senza dubbio, questa dovette essere una causa determinante ma non la unica della pre­senza fra i rivoltosi di sudditi degli Stati della Chiesa.
Come appare dai documenti che proponiamo in appendice, la liceità e legittimità della impresa ed il previsto inserimento dei coloni nelle attività produttive della loro nuova patria non suscitarono a Roma diffi­denze o sospetti, essendo essa, e ripetutamente, avallata ed incoraggiata dal Ministro brasiliano presso la Corte pontificia, tanto che l'unica difficoltà che si presentò all'autorità costituita fu quella dei tempi brevi che, suppo­stamele, impedivano che l'accreditamento dei fondi, da parte della Com­pagnia di colonizzazione di Bahia, potesse essere effettuato ancora prima che, essendo stata data dal Sommo Pontefice l'autorizzazione a mandare avanti il progetto, si desse inizio alla fase organizzativa ed alle complesse operazioni di apprestamento dei mezzi e degli strumenti (trasporti, marinai, viveri, materiali) che rendessero possibile la traslazione. Queste operazioni
9) Pubbl. a Firenze, Ed. Valmartlna, 1973, pp. 231 (Edizioni del Centro di ricerche per l'America Latina del CJN.R., Firenze).
10) la Bollettino della Domus Mazziniana, XIV (1968), n. 2, pp. 66.